I
FONDAMENTI DELLA REGOLARITÀ TRADIZIONALE IN MASSONERIA
Joseph de
Maistre, uno dei Massoni più notevoli fra la fine del XVIII
e l'inizio del XIX secolo, affermava:
"Tutto
rivela che la Libera Muratoria volgare sia un ramo staccato
e forse corrotto di un tronco antico e rispettabile"
Alla fine
del XVII si trovavano a Londra molte Logge dove a volte
predominava l'elemento operativo ed altre in cui dominava
l'elemento speculativo. Ognuna di queste, comunque, era
posta sullo stesso piano, come dimostra la più antica
denominazione "Free and Accepted Mason".
Nel 1717
quattro di queste Logge giudicarono opportuno eleggere un
Gran Maestro nella persona di Antony Sayer, gentiluomo,
creando una Gran Loggia permanente, innovazione che ai suoi
tempi sembrò illecita e che non rientrava nella tradizione
massonica.
Tre di
queste logge erano formate da una maggioranza operativa,
l'ultima, a cui appartenevano Desaguliers, Payne e Anderson
era formata per lo più da speculativi e prese rapidamente la
direzione della nuova confraternita. Pur considerando la
coeva esistenza "da tempi immemorabili" delle Logge
di Scozia e d'Irlanda dove la trasformazione moderna della
Massoneria seguì una parallela e personale evoluzione, dalla
Loggia di Anderson, la "Groose and Gridiron" sono derivate,
direttamente o indirettamente, tutte le Logge del Globo.
Il tema
della deviazione di cui parlava De Maistre e che René Guenon
riprese affermando:
"si ha
troppo presente sovente il torto di pensare soltanto alla
Massoneria moderna, senza riflettere sul fatto che quest'ultima
semplicemente il prodotto di una deviazione."
In che cosa
consiste questa deviazione, reale o presunta che sia?
Secondo il De Maistre, nell'abbandono della matrice
cristiano-cattolica dell'antica massoneria operativa. Il De
Maistre, che, come tutti conoscono, fu uno degli ideologhi
della Restaurazione europea, vedeva nella visione tollerante
e cosmopolita della Massoneria un potente strumento di
riunificazione delle varie sette cristiane.
La sua tesi
era che la divisione del cristianesimo e la conseguente
caduta di autorità del Papa aveva prodotto da una parte il
dispostismo dei regnanti, meno legati all'etica cattolica
che all'egoismo privato, e dall'altra la reazione
rivoluzionaria dei popoli.
La proposta
del De Maistre di una federazione teocratica dei regnanti
attorno al Papa, di cui la Massoneria doveva farsi tramite,
non teneva conto dell'ormai irreversibile trasformazione
della Massoneria, sempre più lontana dall'adeguazione
exoterica ad una religione qualsiasi, e che si presentava
ormai essa stessa come spiritualità exoterica rispetto ad
una suo specifico esoterismo.
La visione
tradizionale, infatti, comportava un'adesione ad un dato
contesto religioso locale come base o supporto di un'esoterismo
che pur trascendendo qualsiasi inferiore connotato
religioso, necessitava di un'inquadramento etico-sociale,
una forma esteriore racchiudente l'essenza interiore.
Il momento
storico dell'attuale evoluzione-involuzione caratterizzato
da una crisi profonda di ogni componente materiale,
psichica, morale, spirituale dell'umanità nell'attesa di un
rinnovamento che forse ci porterà a ricominciare un cammino
antico eppur nuovo nelle sue forme.
La
Massoneria nel suo attuale ripullulare da un antico tronco
ha dei caratteri effettivamente nuovi, che pur devianti
dalla tradizione dell'evo più antico ne rappresenta tuttavia
lo stesso volto. Le sue caratteristiche di cultualità senza
dogmi, di religiosità senza intermediari, di ritualità
sacramentale senza adorazioni né venerazioni, ne fanno un
unicum che non abbisogna di nessun contesto exoterico
esterno.
René Guénon
ci presenta un'altra deviazione, cioè l'allontanarsi dalla
intima connessione fra mestiere e la forma spirituale che
gli è propria. L'attuale predominio degli speculativi in
Massoneria non inficia comunque la presenza anche congrua di
una minoranza di operativi che assicurano, sul piano
storico, la permanenza di una specifica forma-essenza.
Ma ogni
Massone partecipa soprattutto con piena coscienza alla
costruzione universale di un tempio simbolico, in cui
l'opera della mente e dello spirito sostituisce quella
materiale.
Questo
processo di rinnovamento ciclico nella tradizione ha avuto
il suo momento culminante nella creazione del rito Emulation
che rappresenta la pacificazione fra l'antica e la nuova
massoneria, il superamento della deviazione rituale e
concettuale, il nuovo patto fra operativi e speculativi, il
sigillo della regolarità tradizionale sulla Massoneria che
oggi conosciamo.
Robert
Ambelain, uno dei maggiori storici della Massoneria afferma
che:
"A forza
di distribuire dei certificati di regolarità o di rifiutarli
la Gran Loggia Unita d'Inghilterra, derivata dalla Gran
Loggia di Londra e di Westminster, che era inizialmente la
Gran Loggia di Londra ha finito di far credere che solo lei
sia regolare"
Le ricerche
dei Fratelli Clement Edwin Stretton (1850-1915) e Thomas
Carr (....-1924) provarono quanto segue:
James
Anderson, che era Cappellano di Loggia, nel 1714 inizia
delle conversazioni sulla Massoneria con alcuni gentiluomini
(rifiutando l'accesso ai Massoni operativi) ed alla fine di
quell'anno, forse a S.Giovanni d'inverno, incomincia ad
iniziare alcuni di questi, e cioè:
Georges
Payne, Gran Maestro della nuova Gran Loggia di Londra nel
1720.
Jean
Theophile Desaguliers, pastore protestante di origine
francese.
Antony Sayer
assistente dell'architetto Chisthofer Wren.
Il Duca di
Montagu che succederà a Payne come Gran Maestro.
Johnson, un
medico che pretendeva degli onorari per l'esame fisico dei
profani.
Entick,
gentiluomo,
Stuart, un
avvocato.
È da notarsi
che i Cappellani nella Massoneria operativi officiavano, su
richiesta, su questioni puramente religiose e non
appartenevano alle Logge se non esternamente.
Ad essi non
si richiedeva che una promessa di discrezione e non c'erano
motivi di comunicargli i segreti del mestiere e le parole di
passo. Solo più tardi si crearono le cosiddette Loggie di
Jakin in cui si istruivano i Cappellani, che comunque non
potevano superare il 2° grado.
Non essendo
Anderson Maestro di Loggia non poteva quindi trasmettere
l'Iniziazione Massonica e fondare una Loggia.
Le attività
ambigue di Anderson attirarono l'attenzione degli operativi.
Nel settembre del 1715 alcuni di essi si recarono presso
Anderson, richiedendogli la parola di passo che avrebbe
permesso loro di frequentare ai lavori della sua Loggia alla
Taverna dell'Oca e dello Spiedo, ma Anderson la rifiutò. Il
rifiuto allertò la comunità operativa di Londra, che
interdisse la Loggia illegittima.
Anderson e
gli altri sette irregolari ricostituirono immediatamente una
nuova Loggia, la Logde of Antiquity, che fondò altre Loggie,
tutte irregolari come la prima.
Sir
Cristhofer Wren, il grande architetto inglese, autore della
grande cattedrale di S.Paolo, che nel 1716 era Gran Maestro
annuale dell'Antichissima ed Onorabile Confraternita dei
Liberi Muratori, si rifiutò di riconoscere la Lodge of
Antiquity e la loro discendenza, che decisero allora di
costituire un'altra Gran Loggia eleggendo un altro Gran
Maestro.
Oltre alla
gravissime irregolarità iniziatiche si accusò Anderson le
seguenti alterazioni della Massoneria primitiva:
1) di aver
ridotto a due (Apprendista e Maestro) gli antichi gradi
operativi, che erano sette.
2) di aver
iniziato un'Apprendista senza il noviziato di sette anni, od
al minimo cinque, passandolo al grado di Compagno un mese
dopo
3) di aver
soppresso due dei tre Maestri che dirigevano la Loggia,
contentandosi per la carica di Sorvegliante di semplici
Compagni.
4) di aver
cambiato l'orientazione della Loggia, mettendo il Venerabile
all'Oriente, mentre la tradizione operativa lo metteva
all'Occidente.
5) di avere
(ma solo nel 1730) introdotto il grado di Maestro Massone
con il rituale della morte di Hiram, che gli operativi non
conoscevano affatto e che sembrava loro una rituale
necromantico.
6) di aver
introdotto il grado di Ex-Venerabile, di cui non si vedeva
l'utilità, facendo inoltre ombra all'autorità del Secondo
Maestro, ossia Primo Sorvegliante.
Clement
Stretton, nella sua opera afferma che questi avvenimenti
furono registrati nella Guild Minute Book of Lodge Saint
Paul, detenuti negli scantinati della loro sede sociale.
Questi
archivi erano accessibili ai soli detentori del VII° grado
della Massoneria Operativa, al quale era stato elevato il 2
ottobre 1908 in qualità di Terzo Maestro Massone
della divisione di York".
La notizia
fu attestata anche da J.M.Hamill, Bibliotecario aggiunto
della Gran Loggia Unita d'Inghilterra. Le prime rivelazioni
di Stretton, poi continuate da Thomas Carr, furono
pubblicate sui Quaderni della Gran Loggia di Ricerca n°
2429, appartenente alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra.
Negli
statuti Andersoniani del 1723 (art.IV°) si evince
chiaramente che la dizione Maestro di Loggia indicava una
funzione amministrativa superiore, ma non un grado massonico
trasmesso ritualmente.
Gli studi di
Goblet d'Alviella dimostrano come la Gran Loggia di Londra
ritenesse il grado di Compagno come l'ultimo della Libera
Muratoria, in quanto non conosceva il rituale di 3° grado.
Questo grado
non fu introdotto che più tardi, non per iniziativa autonoma
della Gran Loggia di Londra, ma di alcune singole Logge.
L'evoluzione si compì lentamente e solo nel 1738 la Gran
Loggia di Londra accettò e sanzionò ufficialmente questa
introduzione.
Le
recriminazioni degli operativi e la lenta infiltrazione di
alcuni di loro produssero tuttavia dei cambiamenti. Alla
fine del 1733 iniziarono ad apparire, sul Bill off the
Lodges, delle Logge di Maestri Liberi Muratori, composte
da Maestri che si riuniscono per conferire ai Compagni il 3°
grado della Libera Muratoria.
Nel 1738 la
Gran Loggia stabilì ufficialmente la gerarchia dei tre
gradi. Non sappiamo quale fosse il rituale di conferimento
del terzo grado della Gran Loggia di Londra, ne se fosse
stato inserito il mito Hiramitico, come risulterebbe da
alcune testimonianze.
Samuel
Prichard, un massone che non vedeva di buon occhio i nuovi
rituali, si scagliò contro le innovazioni rituali della Gran
Loggia di Londra affermando:
"I miei
Fratelli colpevoli hanno sviluppato la superstizione e le
fantasticherie inutili nelle Loggie per le loro pratiche e
le loro recenti affabulazioni. Dei rapporti allarmanti,
delle storie di spiriti malvagi, delle stregonerie, degli
incantesimi, delle spade sguainate e delle camere oscure
hanno prodotto il terrore. Ho deciso di non mettere più
piede in una Loggia, a meno che il Gran Maestro non metta
termine a questi processi con una pronta e perentoria
ingiunzione a tutta la Fraternità"
Per quanto
riguarda l'inserimento del mito Hiramitico lo stesso
Prichard, in un'altra lettera ci dona delle preziose
informazioni:
"Raccontano delle strane e vane storie a proposito di un
albero che sarebbe sortito dalla tomba di Hiram, con delle
foglie meravigliose ed un frutto di mostruosa qualità, per
quanto nel contempo essi non sappiano né quando né dove
morì, e non ne sappiano più nulla sulla sua tomba che su
quella di Pompeo"
Il Gould,
uno dei maggiori storici della Massoneria, nega ugualmente
la presenza del mito Hiramitico nella Massoneria inglese del
XVII secolo:
"Se Hiram
Habif avesse figurato, in quel periodo, nelle cerimonie o
nelle tradizioni del mestiere, le Costituzioni manoscritte
dell'epoca non conserverebbero, come fanno, un silenzio
uniforme ed ininterrotto sull'esistenza reale o leggendaria
di un personaggio così eminente nella storia e nella
leggenda posteriore dell'Ordine."
L'antica
Massoneria inglese, di origine e mentalità non solo
cristiana, ma cattolica, per quanto usasse la tradizione
biblica per analogizzare i propri rituali e conosca quindi
sia Hiram che Hiram Habif, non ne conosceva il mito di
resurrezione, attribuito fra l'altro solo al Cristo.
Lo scandalo
era potente sia fra i cattolici che fra i protestanti, che
fra l'altro erano ben attaccati alla loro secolare
"querelle" e che la tolleranza religiosa Andersoniana
superava di gran lunga quella tradizionale.
L'analisi
della genesi (e delle sue fonti) della ritualità moderna
esula dagli stretti limiti di questa ricerca. Ci basti
affermare che le novità rituali lentamente introdotte nei
circa trenta anni che intercorrono fra il 1717 ed il 1750
furono una creazione spontanea di alcune Logge e non, come
si può comunemente credere, una creazione ex-novo imposta
dalla Gran Loggia di Londra, anche se questa "spontaneità"
sembra piuttosto guidata e finalizzata.
La Gran
Loggia subì l'innesto di un esoterismo che complicava
notevolmente quello primitivo. Le differenze erano tali che
la Massoneria inglese era già, dalle sue origini, divisa su
due fronti, uno che aderiva alla Gran Loggia di Londra ed un
altro, aderente alle altre varie Massonerie dell'epoca, che
decise di formare, il 17 giugno 1731, un Comitato di
riorganizzazione amministrativa unitaria che inizialmente si
denominò "La Molto Onorevole Società degli Antichi ed
Accettati Muratori" fino a che Robert Turner fu eletto Gran
Maestro e creò una nuova Gran Loggia, la "Gran Loggia degli
Antichi ed Accettati Muratori delle Antiche Istituzioni"
detta poi semplicemente degli "Antichi", mentre quella
Andersoniana della Gran Loggia di Londra si denominò dei
"Moderni".
La rivalità
fra le due Gran Logge, o, meglio, delle loro due anime
massoniche, durò dei decenni, nonostante i numerosi
tentativi di pacificazione, fino a che il Duca di Kent,
padre della Regina Vittoria, ottenne la Gran Maestranza
degli "Antichi" e il Duca di Sussex, suo fratello, quella
dei "Moderni".
I due
rappresentanti delle Gran Logge, nel corso della Grande
Assemblea dei Liberi Muratori per l'Unione della Massoneria
inglese del 1813, ed esattamente il 25 novembre, firmarono
un patto d'unificazione della nuova " Gran Loggia Unita
d'Inghilterra", con alla sua testa il Duca di Sussex come
Gran Maestro.
Fra gli
articoli del patto d'unione ve n’era uno che imponeva "una
perfetta unità" di rituali. In realtà, rituali diversi
venivano e verranno tollerati, ma l'unificazione
sottintendeva mutuamente l'inserimento della nuova ritualità
e del nuovo esoterismo nel corpo dell'antica massoneria.
Fu il
compito della "Emulation Lodge of Improvement", che ebbe
mandato di verificare le fonti e proseguire la ricerca, così
come quello di mantenere rigidamente il rituale approvato.
Apparentemente le sue funzioni sono antitetiche, perché il
risultato di ricerche sempre più approfondite è, nella
pratica, sempre innovativo, anche se lo scopo è l'ortodossia
rituale od esoterica che sia.
La cattiva
esperienza della divisione fraterna, pur tuttavia, portò
alla considerazione che non esistendo, né in via teorica né
in via pratica, un rituale perfetto ed originale, una
ragionevole e saggia convenzione ne rappresenta la miglior
sostituzione.
Nel
Rituale Emulation, di cui si darà in seguito un'esegesi
adeguata, si riconcilia l'antica Massoneria, con le sue
connotazioni operative e deistiche, e quella moderna, teista
e più marcatamente esoterica e misterica. La confluenza
delle due correnti ne designa correttamente l'attuale
regolarità e validità dell'Iniziazione massonica e della sua
filiazione tradizionale, ambedue dubbie all'origine
Andersoniana.
La tesi
che la documentazione riportata ci conferma e quella
dell'importanza del Rito Emulation, pilastro della
regolarità nell'ambito della Massoneria Universale.
Tutte
le Gran Logge estere hanno, nel loro seno, il rituale
Emulation, a cui è riservata inoltre la funzione di
installare i Maestri Venerabili di ogni Loggia e rito.
Questa
facoltà, di rigida applicazione, fa si che nelle Gran Logge
estere non sia riconosciuta la qualifica di Venerabile a chi
non sia stato installato secondo il Rituale Emulation, in
cui viene inoltre trasmessa la parola di passo di Maestro
installato ed i relativi segni di riconoscimento.
In Italia il
Rito Emulation è stato introdotto dopo che, durante la Gran
Maestranza Salvini, la Massoneria italiana fu riconosciuta
dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra.
L'annuario
americano della Massoneria Universale riporta che circa
venticinque Logge italiane - all'obbedienza del Grande
Oriente d'Italia - seguono il rituale Emulation.
A Firenze,
in cui nel 1973 fu installata la prima Loggia Emulation, ve
ne sono quattro. L'appassionata applicazione e ricerca
rituale di tale Logge non è appoggiata purtroppo da una
bibliografia in lingua italiana in grado di esplicare e
commentare storia, rituali, finalità del Rito, la cui
conoscenza da parte della grande maggioranza dei Fratelli è
scarsa e quindi insufficiente ad apprezzarne la natura.
L'apparente
complessità, la concezione più arcaica e tradizionale, il
permanere di elementi originari degli operativi, l'aderenza
rigida al rituale primitivo ne formano il suo particolare
fascino, la sua specifica aderenza all'esoterismo
latomistico.
Per quanto
si escluda qualsiasi allusione confessionale o religiosa,
nello svolgimento del rituale le invocazioni al Grande
Architetto ne dimostrano la sacralità deista, che in
Massoneria non è una formalità di principio, ma ne
rappresenta l'aspetto exoterico, necessario supporto di
quello esoterico.
Questa
caratteristica, spesso carente nelle Obbedienze italiane ed
estere, ne forma l'intima essenza, unica possibilità forse,
per l'uomo moderno, di esplicare sia un ruolo tradizionale,
che l'era attuale molto poco concede, che un impegno civile
e umanitario.
Attualmente le Logge Emulation risentono, nell'immaginario
dei Fratelli, del disincanto della Massoneria italiana nei
confronti della Massoneria inglese, che ci ha tolto il
riconoscimento su motivazioni false e calunniose.
>>>>
Il Rito
Emulation, pur derivando, come si è dimostrato più sopra,
dalla rinnovata e regolarizzata unità massonica in
Inghilterra, è il risultato dell'esperienza rituale di
molteplici fonti.
Dimostra
proprio nella sua essenza esoterica che non esistono diritti
di primogenitura in questo campo. Gli studi rituali
dimostrano che in ogni tempo ed in ogni luogo l'umanità,
anche senza reciproche e dirette influenze, ha analogizzato
la sua volontà di ricollegamento con i piani spirituali con
gli stessi principi, oltre che con le stesse forme.
Un rituale
non appartiene quindi né ad un luogo geografico né ad un
tempo storico, perché ne supera gli aspetti materiali e
contingenti.
Il Rituale
Emulation appartiene quindi alla tradizione ed a tutti quei
Fratelli che ad esso si sentono legati come ad uno strumento
di regolarità e di validità iniziatica e spirituale.
Viene
completato il Rituale Emulation
dalle
letture
Prestoniane.
Le tre
letture sono suddivise in Sezioni:
7 per
l'A.A.
5 per il
C.M.
3 per il
M.M.
fanno
rivivere l'Iniziazione, il Passaggio o l'Elevazione senza
"l'alterazione psichica" dovuta alla natura della Cerimonia
stessa potendola analizzare a mente fredda.
IL TEMPIO
MASSONICO
Un errore
molto comune in Massoneria è la confusione fra i termini di
Tempio e Loggia, che hanno dei significati filosofici e
simbolici molto diversi. Se il Tempio è lo "spazio" dove
avviene una ierofania (ritualmente in Nome o alla presenza
del G\A\D\U\),
o discesa di un'influenza spirituale, ed il rituale è il
"modo" (o mezzo) con cui questa ierofania avviene, la Loggia
ha attinenza con il "tempo" (inteso, naturalmente, nel senso
metafisico e metatemporale) nel cui ciclo si compie questa
esperienza spirituale.
La Loggia è
il primo ed il più importante nucleo massonico. Senza di lei
non può esistere la massoneria e da lei deriva ogni
gerarchia e regolarità massonica, sia in senso tradizionale
sia amministrativo.
La Gran
Loggia è il più alto momento rituale delle comunità
nazionali massoniche, mentre un Grande Oriente ha un valore
esclusivamente amministrativo. La Loggia è per definizione
libera, sovrana ed indipendente.
I suoi reali
poteri amministrativi sono stati nel tempo sempre più
esautorati dall'organizzazione centrale, certamente per
motivazioni logiche e giustificate, ma i suoi poteri
iniziatici sono oggi in ogni caso integri, dopo l'abolizione
dell'illegittimo potere di iniziare sulla spada da parte del
Gran Maestro.
Alcuni
autori tradizionalisti, come Guénon ed il Reghini ad
esempio, hanno visto in questo una deviazione del concetto
di gerarchia tradizionale, in cui l'autorità discende
dall'alto verso il basso e non viceversa. A riprova di
questa tesi è citato lo schema di loggia rituale della
massoneria operativa inglese studiata dallo Stretton.
È noto come
il passaggio dalla massoneria operativa a quella speculativa
risalente al principio del XVIII secolo portò a variazioni,
anche importanti, nel rituale e nella disposizione di alcuni
simboli che portarono ad incongruenze e lacune fino ad oggi
tramandate.
Molte logge
inglesi non riconobbero l'autorità della Gran Loggia di
Londra e rimasero fedeli alle antiche "Costruzioni Gotiche",
continuando a lavorare sui rituali operativi. Echi e ricordi
degli antichi rituali operativi sono stati ritrasmessi nella
nostra attuale forma massonica dai rituali Emulation e M\M\M\
I rituali
operativi della Massoneria della Squadra, come risulta dalla
corrispondenza di C. Stretton a J. Yarker, erano svolti
contemporaneamente in sette camere rituali corrispondenti ai
sette gradi in cui il sistema era composto.
L'apertura
dei lavori era competenza del VII° grado e si discendeva da
questo a quelli successivi. L'attuale sistema è esattamente
l'opposto. Ciò non ha, probabilmente, origine da una
degenerazione tradizionale in senso "democratico", quanto da
una confusione effettuata dalla primitiva Gran Loggia di
Londra in cui all’inizio, com’è storicamente accettato, non
erano conosciuti i rituali superiori a quello d’Apprendista.
Da questo
vizio originale deriva la nostra attuale incongruenza di
convocare, ad esempio, gli Apprendisti per farli uscire poi
dal Tempio poco dopo in caso di elevazione dei lavori al
Grado di Compagno etc. Ne risulta evidente come l'ordine dei
lavori sarebbe più regolare ed organizzato per convocazioni
graduali e successive.
Comunque, di
contro al concetto della degenerazione simbolica
dell'autorità come gradiente dal basso, si può affermare che
una Loggia massonica è un universo iniziatico in sè
completo, la cui autorità, libertà e sovranità è
incontestabile e che i poteri della Gran Maestranza sono
tali per delega amministrativa e non derivano da sua propria
ed intrinseca autorità o potere.
I Riti
massonici sono un'importante scuola di perfezionamento
morale e culturale della Massoneria, ma non sono
indispensabili a ciò che è veramente essenziale da un punto
di vista iniziatico e cioè l'attrazione di un'influenza
spirituale attraverso il rito, che permetta l'iniziazione
virtuale dei profani e l'affinarsi progressivo delle qualità
del Massone, nel suo avvicinamento ai piani metafisici
dell'essere. Questi assiomi, pur necessari all'inquadramento
del concetto di Loggia, potranno avere maggiore sviluppo
nell'esame delle caratteristiche del Tempio, prima, e del
rituale poi.
IL
TEMPIO," SPAZIO" DELLA LOGGIA
D. Quale
arte professate?
R. La
Massoneria
D. Quali
edifici costruite ?
R. Templi e
tabernacoli.
D. Dove li
costruite ?
R. In
mancanza di terreno, noi li costruiamo nei nostri cuori...
(Da Les plus secrets mysterés des Hauts Grades de la
Maçonnerie, dévoilès, o le Vraie Rose+Croix, traduit de
l'anglais; suivi du Noachite, traduit de l'allemand - a
Jerusalem 1768 - pg.127.
L'attuale
concezione di spazio (ad esempio i confini di stato) ha un
significato politico-economico che, per quanto conosciuto ed
applicato anche nel mondo antico, non ne ha più la primitiva
connotazione di sacralità ad esso pertinente. Già nell'età
storica vediamo come, nel tracciare i confini in senso
economico-politico e giuridico, si consideravano anche delle
cognizioni e delle prescrizioni di ordine magico-religioso.
Bisogna qui notare che la società antica difficilmente
contemplava l'attuale divisione fra giurisdizione laica e
giurisdizione religiosa.
I confini,
per quanto approssimativi, erano comunque conosciuti
attraverso dei segni di riconoscimento, una pietra, un palo,
una particolarità geografica etc. Un esempio caratteristico
di ciò, nel nostro mondo mediterraneo, erano le Erme,
dapprima semplici pali o pietre squadrate itifalliche, poi
scolpite con i tratti della divinità.
Un altro
caratteristico segno di posizione geografica era l'omphalos,
una pietra ovoidale, spesso con caratteristiche falliche,
che marcava un "Centrum", un ipotetico centro del proprio
mondo, fisico e metafisico assieme. Il simbolismo fallico
non aveva caratteristiche di oscena esibizione sessuale, ma
dichiarava la maschia potenza del popolo confinario, così
come anche oggi nei vari gesti osceni usati ed abusati, si
rivela più un atteggiamento aggressivo e marziale che
venereo.
Attualmente
i confini nazionali sono ben delimitati in quasi tutto il
mondo e la "terra di nessuno" o zona neutra consiste in un
breve corridoio presso i confini; nel mondo antico - fino al
medioevo - fra i vari stati esistevano larghe zone neutre,
chiamati marche, divise in sezioni. Ormai scomparse, il
termine letterario che le definiva, "marca", conservò a
lungo il significato originario, cioè il passaggio da una
zona geografica, sacrale per i suoi abitanti, ad un'altra,
sempre sacrale, per chi la abitava. Le marche ebbero un
ruolo importante per l'antichità, ed in questi territori si
svolgevano mercati, combattimenti, cerimonie religiose.
Alcuni territori, pur all'interno di un dato territorio
nazionale, avevano carattere di "marca", per lo svolgersi di
attività magico-religiose prima e misteriche dopo.
Un classico
esempio è quello di Delfi che godeva di alcuni diritti di
extraterritorialità conseguenti al suo essere uno dei più
grandi santuari internazionali dei suoi tempi, tanto che
molti stati avevano in deposito il tesoro nazionale presso
il santuario. Da ciò deriva che il rito di passaggio nella
"marca" aveva per i nostri antenati un carattere particolare
oggi dimenticato; consisteva nell'essere o nel considerarsi
avulsi non solo dai due mondi fisici separati, ma dalla
stessa realtà materiale .
Un qualsiasi
luogo, politico o sacrale che fosse, non aveva quasi valenza
geografica se non era definito nei suoi confini e tale
definizione non aveva senso, se non fosse stata compiuta
ritualmente. Relativamente alla definizione di uno spazio
sacro si può suddividere il rituale in tre momenti
fondamentali.
a)
purificazione preliminare;
b)
tracciamento di uno spazio sacro;
c)
aggregazione della comunità a tale spazio attraverso un rito
sacrificale
Quando non
esistono spazi "stabili", il rituale comporta il
rovesciamento od inversione del rito (chiusura dei lavori),
per restituire al mondo profano od alla "marca" uno spazio
reso provvisoriamente sacro. Prima di comparare tali
parametri con quelli della ritualità massonica può esser
utile far notare come, nell'antico significato, "landmark"
non significa pietra di termine di per sé. o i principi
ideologici qualificanti una data organizzazione, ma la
presenza di uno spazio sacrale delimitato.
In
Massoneria si definisce ritualmente uno spazio sacro
attraverso la cosiddetta marcia rituale. Il Rituale
pubblicato nel 1969, cioè quello attualmente in uso, la
indica così: in testa il M\V\,
preceduto dal 1° Diacono e seguito dal 1° Sorv\,
2° Diacono, 2° Sorv\,
Oratore, Segretario, Tesoriere, Maestro delle Cerimonie, 1°
Esperto; tutti gli altri Fratelli. Infine, il Copritore
Esterno che chiude la porta restandone a custodia.
La marcia
nel Tempio segue il senso antiorario; raggiunti i loro
posti, il M\V\
ed il 1° Diacono, il 2° Diacono precedono il 1° Sorv\,
e conduce la marcia fino allo scanno di quest'ultimo;
installati ai loro posti il 1°Sorv ed il 2° Diacono, il 2°
Sorvegliante che conduce la marcia, raggiunge il suo posto.
Successivamente, tutti gli altri Fratelli, i quali restano
in piedi fino a che il M\V\
dice: "Fratelli sedete".
Si comprende
chiaramente come il deambulare nel Tempio lo "marca",
definendolo come spazio sacro, ed accompiendo quindi la
seconda delle universali regole rituali, mentre la prima,
purificatoria, è stata attuata definitivamente attraverso il
rituale d’edificazione del Tempio.
René Guénon
scrive che, nella massoneria operativa, l'ubicazione di un
edificio era determinata, prima di intraprenderne la
costruzione, da quello che si chiama il metodo dei cinque
punti, che consisteva nel fissare innanzi tutto i quattro
angoli, ove si dovevano porre le prime quattro pietre, poi
il centro che, siccome la sua base era di norma quadrata o
rettangolare, rappresentava il punto d’incontro delle sue
diagonali; i pioli che segnavano questi cinque punti erano
chiamati Landmarks e questo è probabilmente il senso primo
ed originario di tale termine massonico. Nel rituale il
simbolismo principale è la costruzione del Tempio che
avviene nel tempo indefinito ed atemporale della Loggia.
Il Tempio,
il cui collocamento spaziale si pone infinitamente nella
lunghezza fra Oriente ed Occidente, nella corrispondente
larghezza da Settentrione a Mezzodì, e nella profondità
della terra e nell'altezza del cielo, è misurato quindi
nell'unico modo possibile, nella determinazione, cioè, di un
centro od "omphalos" in cui si possa determinare una
teofania, quella presenza del G\A\D\U\
che rappresenta quella chiave di volta che inserita nel
giusto punto porterà a compimento, alla fine dei tempi, la
costruzione del Tempio, uno spazio immateriale e perfetto.
Vi è quindi
un'inversione del procedimento della determinazione
materiale di uno spazio costruttivo, in cui gli angoli
determinano il centro, mentre nella costruzione interiore
solo il ritrovamento del centro, l'essenza, permette,
attraverso la determinazione degli angoli, la realizzazione
di una forma superiore, la pietra squadrata.
IL TEMPIO
EMULATION
Dal Rituale
Emulation, Ed.Stampaleader Srl 1995, Roma.
Note sul
rituale e sulle procedure
Disposizione del Tempio
Il tempio
del rituale Emulation si fonda sulla forma della
disposizione di Loggia presente nei Templi della Freemasons'
Hall, Great Queen Street, Londra. Poiché essi sono sotto il
diretto controllo dell'amministrazione della Gran Loggia, si
ritiene che questa sia la disposizione ordinaria per la
Libera Muratoria inglese, quando le condizioni del luogo di
riunione rendono possibile seguirla.
In questi
Templi il tappeto a scacchi copre l'intero centro della
stampa ed i tre scranni sono posti in modo da essere appena
fuori del tappeto, ad E, S, e O, Per avvicinarsi al
Venerabile ed ai Sorveglianti, come nel caso delle marce,
degli affidamenti e delle prove, è perciò necessario, per
seguire correttamente il sistema Emulation, stare fuori del
tappeto ed in piedi accanto ai seggi.
Dato però
che il tappeto copre tutto il pavimento, di fatto ogni
marcia si compie sul tappeto, salvo quando il candidato è ai
seggi del MV e dei Sorveglianti.
I
riferimenti al candidato condotto sul "pavimento della
Loggia", significano che egli è condotto sul tappeto, in
genere per completare una marcia. Analogamente, le porte del
Tempio sono al lato ovest della Loggia, per lo più a nord
della sedia del Copritore interno, rendendogli facile
svolgere i suoi compiti dal suo posto normale, a nord del 1°
Sorvegliante.
La sedia del
1° Diacono si trova all'estremità est della colonna del
nord, di fronte all'altra parte della Loggia (non di là
dall’angolo) - benché, nelle dimostrazioni della Loggia "Emulation",
il 1° Diacono sia nella sua antica posizione alla destra del
M\
V\,
di fronte alla Loggia per il lungo, un posto oggi
normalmente occupato dal Grande Ufficiale di rango più
elevato. La sedia del 2° Diacono è posta al lato sud del 1°
Sorvegliante. La sedia del 2° Diacono è al lato sud del 1°
Sorvegliante, di fronte alla Loggia per il lungo (anche qui
non dall'altra parte dell'angolo).
Laddove le
caratteristiche del Tempio e le dimensioni del tappeto
rendono impossibili alcune di queste condizioni, le Logge
che desiderano lavorare nel sistema Emulation non avranno
difficoltà nel mantenersi più aderenti possibile alla
disposizione, ed usare completamente l'area disponibile fra
il M\V\
ed i Sorveglianti, ecc., per le marce.
Dal
Rituale del Libero Muratore d'Inghilterra
Riv. Acacia,
Roma, 1949.
- (omissis)
La pianta della Loggia, la posizione degli Ufficiali, degli
Operai e delle decorazioni, differiscono notevolmente da
quelle in uso fra di noi. Da una vasta stanza esterna (onter
room) si passa nella stanza di preparazione, sulla quale dà
la porta d'ingresso del Tempio: d'innanzi alla porta sta il
Copritore interno ed il Tegolatore.
Il Tempio,
rettangolare, ha l'ingresso sul lato occidentale, non al
centro della parete, ma in prossimità della parete
settentrionale. Oltrepassata la soglia, a sinistra, sta la
colonna J. e vicina a questa, il seggio del Copr\Int\.
Di fronte, all'Oriente, è situato il trono del Maestro
Venerabile, elevato su tre gradini; dinanzi a lui vi è
un'ara (pedestal) alta circa 90 cm., su cui, durante i
lavori, è posto il "Volume della Legge Sacra", aperto,
secondo la tradizione, alla pagina propria a ciascun grado;
ci sono sovrapposti la Squadra ed il Compasso combinati nel
modo previsto.
Vi è anche
il Quadro di Loggia, cioè una tela dipinta con i diversi
strumenti dei Muratori; ogni grado ha un proprio Quadro.
Tanto la posizione del Compasso, quanto il Quadro di Loggia,
indica in quale grado la Loggia lavora. Entrambe le punte
del Compasso sono sotto la Squadra nel primo grado, una
punta sopra e l'altra sotto nel secondo grado; mentre, nel
terzo grado, entrambe le punte sono sopra la Squadra. Alla
sinistra del Maestro Venerabile siede l'ex-Venerabile che lo
ha preceduto nell'ufficio; può avere dinanzi un'ara. Alla
sinistra del Primo Ex-Venerabile siede, se c'è, il
Cappellano e gli altri Ex-Venerabili della Loggia. La destra
del Maestro Venerabile è riservata ai visitatori di
riguardo.
Il 1°
Sorvegliante siede all'Occidente, esattamente di fronte al
Maestro Venerabile, su una predella rialzata di due gradini;
il 2° Sorvegliante al Mezzodì, su una predella rialzata di
un gradino. Davanti ad entrambi c'è un'ara (pedestal) sulla
quale è posta una piccola colonna; sul pavimento, a destra
dell'ara, c'è una colonna più grande che rappresenta
l'Ordine architettonico attribuito a ciascun Sorvegliante e
che è usata come candelabro; la colonna del 2° Sorvegliante
è dorica, quella del 2ø Sorvegliante è corinzia.
Anche il
M.V. ha una colonna, d’ordine jonico ed una candela. Quando
la Loggia lavora, nel 1° e 2° grado le tre luci sono sempre
accese; quando i lavori si tengono nel 3° grado è accesa
soltanto la candela del Maestro Venerabile per dare la
"mezza luce".
La stella
del Maestro Venerabile deve essere sempre accesa, durante i
lavori, in qualunque grado. Le due colonnine dei Due
Sorveglianti hanno un uso peculiare nelle cerimonie
britanniche: quella del 1° Sorvegliante è alzata quando la
Loggia lavora, mentre quella del 2° Sorv\
è abbassata: viceversa, mentre la Loggia è in ricreazione,
od è chiusa, si abbassa la colonnina del 1° Sorvegliante e
si alza quella del 2°.
Il Maestro
Venerabile ed i due Sorv\hanno
un mazzuolo ciascuno, con il quale richiamano all'Ordine i
Fratelli. I colpi sono dati col mazzuolo sopra le are che
stanno di fronte a questi tre ufficiali; però, in certi
momenti, il 2° Sorv\
dà i colpi sul suo guanto,
affinché‚ non si sentano fuori della porta della Loggia.
Il Primo
Diacono siede allineato con l'angolo destro della predella
del Maestro Venerabile; il 2° Diacono con l'angolo destro
della predella del Primo Sorvegliante; il Tesoriere ed il
Segretario siedono a Mezzodì, prossimi all'Oriente. La
Loggia è decorata col pavimento a scacchi; al centro del
quale vi e' la Stella Fiammeggiante. La pietra grezza è
posta presso l'orlo del pavimento a mosaico, vicino al 2°
Sorv\,
al mezzodì; la Pietra cubica è sospesa ad un piccolo argano,
con un’Ulivella ,verso l'Occidente.
Ogni Loggia
è distinta da un nome e da un numero, riceve la Bolla di
Fondazione, (warrant) dalla Gran Loggia, Bolla che deve
essere esposta, durante i Lavori. La Loggia si deve aprire e
chiudere in 1° grado: anche se poi si apre nel 2°, o nel 3°
grado, deve alla fine, chiudersi in 1°. Prima dell'apertura
e dopo la chiusura è uso cantare un inno.
IL TEMPIO
DEGLI OPERATIVI
Diamo qui lo
schema di un’Officina operativa appartenente alla Massoneria
della Squadra.
E'
importante notare che tutte le sette camere lavorano
contemporaneamente (in linea di principio) anche se poi, de
facto, la mancanza del numero sufficiente di liberi muratori
di un certo grado comportava ovviamente l'impossibilità di
aprire ritualmente la corrispondente loggia.
In
un’Officina operativa o "assemblage", la cui orientazione è
basata su quella del Tempio di Salomone, i tre G\
M\,
se presenti, siedono ad Ovest, in modo di da poter "segnare"
(mark) il Sole nascente, il Primo Sorv. ad Est. per"
indicare" il Sole al suo tramonto ed il Secondo Sorv. a
Nord, per "indicare" il sole al suo "meridiano" (Rituale
Emulation).
Si può poi
rilevare in proposito che la consuetudine Emulation di porre
gli Apprendisti nell'angolo nord-est del Tempio, presso la
pedana del Venerabile, si spiega perfettamente se si pensa
che questa è, in effetti, la loro posizione in una loggia
operativa, vicino alla colonna B. e l'ingresso, nonché
l'angolo di posa della prima pietra nella costruzione di un
edificio. Altro punto notevole connesso con quello
dell'orientazione è la questione del senso della "circuambulazione"rituale
che è, normalmente, solare - segue cioè il movimento
apparente del Sole intorno alla terra, mentre è polare -
marcia della stella attorno al Polo - nel rituale operativo.
Un
interessante simbolismo polare, più primordiale, com'è noto,
di quello solare, presente in quest'ultimo è il seguente:
una lettera G è raffigurata al centro della volta
della Camera del VII° grado, nel punto stesso corrispondente
alla stella polare; un filo a piombo, sospeso a questa
lettera G, cade direttamente al centro di uno
swastica tracciato nell'impiantito e rappresentante così il
polo terrestre: è il filo a piombo del Grande Architetto
dell'Universo che, sospeso al punto geometrico della Grande
Unità, discende dal polo celeste al polo terrestre, ed è in
tal modo la figura dell'Asse del Mondo . Volendo ora
confrontare i sette gradi degli operativi con quelli degli
speculativi, avremo grosso modo le seguenti corrispondenze:
1° grado:
Apprendista - molto simile a quello speculativo, ma con
rituale più tecnico; vedi, ad esempio, l'uso del "cable-tow"
che evoca l'impegno iniziatico ed il legame dell'iniziando
con la madre loggia.
Una "antient
charge" afferma che ogni massone deve essere presente ai
lavori se distante meno di un "cable-tow"
2° grado:
Compagno (d'Arte) - molto simile a quello speculativo, ma
con rituale più tecnico.
3° grado:
Marcatore - molto simile alla prima parte (Mark Man) del
grado di Mark Master Mason (Rito inglese)
4° grado:
Costruttore - molto simile alla seconda parte del grado di
Mark Master M.A.S.C.I. In effetti i rituali della moderna
Mark Masonry attestano chiaramente che i lavori si svolgono
nelle cave e cantieri di Re Salomone e che il grado è
conferito al fine di poter presiedere una loggia di massoni
operativi.
5° grado:
Sovrintendente dei lavori - corrispondente ai Dignitari di
Loggia.
6° grado:
Maestro - corrispondente all'Ex-Venerabile ed al Maestro
Eletto, se non ancora insediato.
7° grado:
(Gran) Maestro Massone - corrisponde al Collegio dei
Venerabili , all'installazione rituale dei Venerabili ed
alla apertura e chiusura di un Capitolo dell'HFL (tenuto in
privato fino al 1902) da parte dei tre Gran Maestri Massoni.
Il terzo
grado della massoneria simbolica, che non ha rapporti con
alcuno dell’operativa in particolare, si rifà invece al
Dramma Sacro della consacrazione della Morte di H. che si
svolge il 2 ottobre di ogni anno.
Mentre la
massoneria speculativa sviluppò il tema della morte e
resurrezione e della perdita della parola sacra,
nell'operativa il sacrificio di H. preserva il segreto che i
quindici massoni infedeli volevano ingiustamente carpire.
Inoltre nella cerimonia speculativa è il candidato che
alquanto illogicamente impersona H. ed è ucciso per non aver
rivelato un segreto che non ancora conosce, e che non è
svelato veramente neppure in seguito; mentre in quella
operativa è proprio il terzo G\
M\
M\che
in quanto H. è ucciso; ritrovata la salma gli sarà accordato
un solenne funerale e la sua carica sarà assunta da A. Non
bisogna poi dimenticare che il mito di H. è trattato come un
vero dramma teatrale o - meglio - come un mistero medioevale
(costumi, dialoghi ecc.) particolarità che si ritrova, fra
gli speculativi, solo in certi rituali irlandesi ed in
quello Bristol. Alcuni importanti drammi sacri sono quelli
connessi alla Fondazione del Tempio (Maggio) e della Dedica
del Tempio (30 Ottobre) e che sono stati in parte ripresi da
i rituali della Massoneria della Marca e dell'Arco Reale.
Nel primo,
che è più pertinente al 4° grado, vediamo l'applicazione
tecnica del "sistema dei cinque punti" che permette di
tracciare la base di un edificio di forma quadrata o
rettangolare andando dal centro alle quattro estremità,
utilizzando la proprietà del triangolo rettangolo 3,4,5,
come descritto da Vitruvio: "Se prendiamo tre stecche, la
prima lunga tre piedi, la seconda quattro piedi e la terza
cinque piedi e le uniamo in modo che le loro estremità si
tocchino così da formare una figura triangolare, avremo un
angolo retto..."
BIBLIOGRAFIA
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Anonimo Istituzioni Riti e Cerimonie dell'Ordine dei
Francs-Maçons
Bassaglia Venezia 1785
Allegri M.Egidio Introduzione al segreto massonico A cura
dell'O.M.A.T. 5706
Davy M. Initiation a la Symbolique romane
Flammarion Paris 1982Guénon René Étudés sur la
Franc-Maçonnerie et le Compagnonnage
Editions Traditionelles, Paris 1986Magister Manual del
MaestroKier Buenos Aires 1955
Naudon Paul Les Loges de Saint-Jean
Dervy Livres Paris 1980
Négrier Patrick Les Symboles Maçonnique d'apres leurs source
Téletes Editions Paris 1990
Vuillame Le Tuiler
Edition du Rocher Monaco 1990
Zucco A..I Landmarks Atanòr Roma1986