I FONDAMENTI DELLA REGOLARITÀ TRADIZIONALE IN MASSONERIA

 

Joseph de Maistre, uno dei Massoni più notevoli fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, affermava:

"Tutto rivela che la Libera Muratoria volgare sia un ramo staccato e forse corrotto di un tronco antico e rispettabile"

Alla fine del XVII si trovavano a Londra molte Logge dove a volte predominava l'elemento operativo ed altre in cui dominava l'elemento speculativo. Ognuna di queste, comunque, era posta sullo stesso piano, come dimostra la più antica denominazione "Free and Accepted Mason".

Nel 1717 quattro di queste Logge giudicarono opportuno eleggere un Gran Maestro nella persona di Antony Sayer, gentiluomo, creando una Gran Loggia permanente, innovazione che ai suoi tempi sembrò illecita e che non rientrava nella tradizione massonica.

Tre di queste logge erano formate da una maggioranza operativa, l'ultima, a cui appartenevano Desaguliers, Payne e Anderson era formata per lo più da speculativi e prese rapidamente la direzione della nuova confraternita. Pur considerando la coeva esistenza "da tempi immemorabili" delle Logge di Scozia e d'Irlanda dove la trasformazione moderna della Massoneria seguì una parallela e personale evoluzione, dalla Loggia di Anderson, la "Groose and Gridiron" sono derivate, direttamente o indirettamente, tutte le Logge del Globo.

Il tema della deviazione di cui parlava De Maistre e che René Guenon riprese affermando:

"si ha troppo presente sovente il torto di pensare soltanto alla Massoneria moderna, senza riflettere sul fatto che quest'ultima semplicemente il prodotto di una deviazione."

In che cosa consiste questa deviazione, reale o presunta che sia? Secondo il De Maistre, nell'abbandono della matrice cristiano-cattolica dell'antica massoneria operativa. Il De Maistre, che, come tutti conoscono, fu uno degli ideologhi della Restaurazione europea, vedeva nella visione tollerante e cosmopolita della Massoneria un potente strumento di riunificazione delle varie sette cristiane.

La sua tesi era che la divisione del cristianesimo e la conseguente caduta di autorità del Papa aveva prodotto da una parte il dispostismo dei regnanti, meno legati all'etica cattolica che all'egoismo privato, e dall'altra la reazione rivoluzionaria dei popoli.

La proposta del De Maistre di una federazione teocratica dei regnanti attorno al Papa, di cui la Massoneria doveva farsi tramite, non teneva conto dell'ormai irreversibile trasformazione della Massoneria, sempre più lontana dall'adeguazione exoterica ad una religione qualsiasi, e che si presentava ormai essa stessa come spiritualità exoterica rispetto ad una suo specifico esoterismo.

La visione tradizionale, infatti, comportava un'adesione ad un dato contesto religioso locale come base o supporto di un'esoterismo che pur trascendendo qualsiasi inferiore connotato religioso, necessitava di un'inquadramento etico-sociale, una forma esteriore racchiudente l'essenza interiore.

Il momento storico dell'attuale evoluzione-involuzione caratterizzato da una crisi profonda di ogni componente materiale, psichica, morale, spirituale dell'umanità nell'attesa di un rinnovamento che forse ci porterà a ricominciare un cammino antico eppur nuovo nelle sue forme.

La Massoneria nel suo attuale ripullulare da un antico tronco ha dei caratteri effettivamente nuovi, che pur devianti dalla tradizione dell'evo più antico ne rappresenta tuttavia lo stesso volto. Le sue caratteristiche di cultualità senza dogmi, di religiosità senza intermediari, di ritualità sacramentale senza adorazioni né venerazioni, ne fanno un unicum che non abbisogna di nessun contesto exoterico esterno.

René Guénon ci presenta un'altra deviazione, cioè l'allontanarsi dalla intima connessione fra mestiere e la forma spirituale che gli è propria. L'attuale predominio degli speculativi in Massoneria non inficia comunque la presenza anche congrua di una minoranza di operativi che assicurano, sul piano storico, la permanenza di una specifica forma-essenza.

Ma ogni Massone partecipa soprattutto con piena coscienza alla costruzione universale di un tempio simbolico, in cui l'opera della mente e dello spirito sostituisce quella materiale.

Questo processo di rinnovamento ciclico nella tradizione ha avuto il suo momento culminante nella creazione del rito Emulation che rappresenta la pacificazione fra l'antica e la nuova massoneria, il superamento della deviazione rituale e concettuale, il nuovo patto fra operativi e speculativi, il sigillo della regolarità tradizionale sulla Massoneria che oggi conosciamo.

Robert Ambelain, uno dei maggiori storici della Massoneria afferma che:

"A forza di distribuire dei certificati di regolarità o di rifiutarli la Gran Loggia Unita d'Inghilterra, derivata dalla Gran Loggia di Londra e di Westminster, che era inizialmente la Gran Loggia di Londra ha finito di far credere che solo lei sia regolare"

Le ricerche dei Fratelli Clement Edwin Stretton (1850-1915) e Thomas Carr (....-1924) provarono quanto segue:

James Anderson, che era Cappellano di Loggia, nel 1714 inizia delle conversazioni sulla Massoneria con alcuni gentiluomini (rifiutando l'accesso ai Massoni operativi) ed alla fine di quell'anno, forse a S.Giovanni d'inverno, incomincia ad iniziare alcuni di questi, e cioè:

Georges Payne, Gran Maestro della nuova Gran Loggia di Londra nel 1720.

Jean Theophile Desaguliers, pastore protestante di origine francese.

Antony Sayer assistente dell'architetto Chisthofer Wren.

Il Duca di Montagu che succederà a Payne come Gran Maestro.

Johnson, un medico che pretendeva degli onorari per l'esame fisico dei profani.

Entick, gentiluomo,

Stuart, un avvocato.

È da notarsi che i Cappellani nella Massoneria operativi officiavano, su richiesta, su questioni puramente religiose e non appartenevano alle Logge se non esternamente.

Ad essi non si richiedeva che una promessa di discrezione e non c'erano motivi di comunicargli i segreti del mestiere e le parole di passo. Solo più tardi si crearono le cosiddette Loggie di Jakin in cui si istruivano i Cappellani, che comunque non potevano superare il 2° grado.

Non essendo Anderson Maestro di Loggia non poteva quindi trasmettere l'Iniziazione Massonica e fondare una Loggia.

Le attività ambigue di Anderson attirarono l'attenzione degli operativi. Nel settembre del 1715 alcuni di essi si recarono presso Anderson, richiedendogli la parola di passo che avrebbe permesso loro di frequentare ai lavori della sua Loggia alla Taverna dell'Oca e dello Spiedo, ma Anderson la rifiutò. Il rifiuto allertò la comunità operativa di Londra, che interdisse la Loggia illegittima.

Anderson e gli altri sette irregolari ricostituirono immediatamente una nuova Loggia, la Logde of Antiquity, che fondò altre Loggie, tutte irregolari come la prima.

Sir Cristhofer Wren, il grande architetto inglese, autore della grande cattedrale di S.Paolo, che nel 1716 era Gran Maestro annuale dell'Antichissima ed Onorabile Confraternita dei Liberi Muratori, si rifiutò di riconoscere la Lodge of Antiquity e la loro discendenza, che decisero allora di costituire un'altra Gran Loggia eleggendo un altro Gran Maestro.

Oltre alla gravissime irregolarità iniziatiche si accusò Anderson le seguenti alterazioni della Massoneria primitiva:

1) di aver ridotto a due (Apprendista e Maestro) gli antichi gradi operativi, che erano sette.

2) di aver iniziato un'Apprendista senza il noviziato di sette anni, od al minimo cinque, passandolo al grado di Compagno un mese dopo

3) di aver soppresso due dei tre Maestri che dirigevano la Loggia, contentandosi per la carica di Sorvegliante di semplici Compagni.

4) di aver cambiato l'orientazione della Loggia, mettendo il Venerabile all'Oriente, mentre la tradizione operativa lo metteva all'Occidente.

5) di avere (ma solo nel 1730) introdotto il grado di Maestro Massone con il rituale della morte di Hiram, che gli operativi non conoscevano affatto e che sembrava loro una rituale necromantico.

6) di aver introdotto il grado di Ex-Venerabile, di cui non si vedeva l'utilità, facendo inoltre ombra all'autorità del Secondo Maestro, ossia Primo Sorvegliante.

Clement Stretton, nella sua opera afferma che questi avvenimenti furono registrati nella Guild Minute Book of Lodge Saint Paul, detenuti negli scantinati della loro sede sociale.

Questi archivi erano accessibili ai soli detentori del VII° grado della Massoneria Operativa, al quale era stato elevato il 2 ottobre 1908 in qualità di Terzo Maestro Massone della divisione di York".

La notizia fu attestata anche da J.M.Hamill, Bibliotecario aggiunto della Gran Loggia Unita d'Inghilterra. Le prime rivelazioni di Stretton, poi continuate da Thomas Carr, furono pubblicate sui Quaderni della Gran Loggia di Ricerca n° 2429, appartenente alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra.

Negli statuti Andersoniani del 1723 (art.IV°) si evince chiaramente che la dizione Maestro di Loggia indicava una funzione amministrativa superiore, ma non un grado massonico trasmesso ritualmente.

Gli studi di Goblet d'Alviella dimostrano come la Gran Loggia di Londra ritenesse il grado di Compagno come l'ultimo della Libera Muratoria, in quanto non conosceva il rituale di 3° grado.

Questo grado non fu introdotto che più tardi, non per iniziativa autonoma della Gran Loggia di Londra, ma di alcune singole Logge. L'evoluzione si compì lentamente e solo nel 1738 la Gran Loggia di Londra accettò e sanzionò ufficialmente questa introduzione.

Le recriminazioni degli operativi e la lenta infiltrazione di alcuni di loro produssero tuttavia dei cambiamenti. Alla fine del 1733 iniziarono ad apparire, sul Bill off the Lodges, delle Logge di Maestri Liberi Muratori, composte da Maestri che si riuniscono per conferire ai Compagni il 3° grado della Libera Muratoria.

Nel 1738 la Gran Loggia stabilì ufficialmente la gerarchia dei tre gradi. Non sappiamo quale fosse il rituale di conferimento del terzo grado della Gran Loggia di Londra, ne se fosse stato inserito il mito Hiramitico, come risulterebbe da alcune testimonianze.

Samuel Prichard, un massone che non vedeva di buon occhio i nuovi rituali, si scagliò contro le innovazioni rituali della Gran Loggia di Londra affermando:

"I miei Fratelli colpevoli hanno sviluppato la superstizione e le fantasticherie inutili nelle Loggie per le loro pratiche e le loro recenti affabulazioni. Dei rapporti allarmanti, delle storie di spiriti malvagi, delle stregonerie, degli incantesimi, delle spade sguainate e delle camere oscure hanno prodotto il terrore. Ho deciso di non mettere più piede in una Loggia, a meno che il Gran Maestro non metta termine a questi processi con una pronta e perentoria ingiunzione a tutta la Fraternità"

Per quanto riguarda l'inserimento del mito Hiramitico lo stesso Prichard, in un'altra lettera ci dona delle preziose informazioni:

"Raccontano delle strane e vane storie a proposito di un albero che sarebbe sortito dalla tomba di Hiram, con delle foglie meravigliose ed un frutto di mostruosa qualità, per quanto nel contempo essi non sappiano né quando né dove morì, e non ne sappiano più nulla sulla sua tomba che su quella di Pompeo"

Il Gould, uno dei maggiori storici della Massoneria, nega ugualmente la presenza del mito Hiramitico nella Massoneria inglese del XVII secolo:

"Se Hiram Habif avesse figurato, in quel periodo, nelle cerimonie o nelle tradizioni del mestiere, le Costituzioni manoscritte dell'epoca non conserverebbero, come fanno, un silenzio uniforme ed ininterrotto sull'esistenza reale o leggendaria di un personaggio così eminente nella storia e nella leggenda posteriore dell'Ordine."

L'antica Massoneria inglese, di origine e mentalità non solo cristiana, ma cattolica, per quanto usasse la tradizione biblica per analogizzare i propri rituali e conosca quindi sia Hiram che Hiram Habif, non ne conosceva il mito di resurrezione, attribuito fra l'altro solo al Cristo.

Lo scandalo era potente sia fra i cattolici che fra i protestanti, che fra l'altro erano ben attaccati alla loro secolare "querelle" e che la tolleranza religiosa Andersoniana superava di gran lunga quella tradizionale.

L'analisi della genesi (e delle sue fonti) della ritualità moderna esula dagli stretti limiti di questa ricerca. Ci basti affermare che le novità rituali lentamente introdotte nei circa trenta anni che intercorrono fra il 1717 ed il 1750 furono una creazione spontanea di alcune Logge e non, come si può comunemente credere, una creazione ex-novo imposta dalla Gran Loggia di Londra, anche se questa "spontaneità" sembra piuttosto guidata e finalizzata.

La Gran Loggia subì l'innesto di un esoterismo che complicava notevolmente quello primitivo. Le differenze erano tali che la Massoneria inglese era già, dalle sue origini, divisa su due fronti, uno che aderiva alla Gran Loggia di Londra ed un altro, aderente alle altre varie Massonerie dell'epoca, che decise di formare, il 17 giugno 1731, un Comitato di riorganizzazione amministrativa unitaria che inizialmente si denominò "La Molto Onorevole Società degli Antichi ed Accettati Muratori" fino a che Robert Turner fu eletto Gran Maestro e creò una nuova Gran Loggia, la "Gran Loggia degli Antichi ed Accettati Muratori delle Antiche Istituzioni" detta poi semplicemente degli "Antichi", mentre quella Andersoniana della Gran Loggia di Londra si denominò dei "Moderni".

La rivalità fra le due Gran Logge, o, meglio, delle loro due anime massoniche, durò dei decenni, nonostante i numerosi tentativi di pacificazione, fino a che il Duca di Kent, padre della Regina Vittoria, ottenne la Gran Maestranza degli "Antichi" e il Duca di Sussex, suo fratello, quella dei "Moderni".

I due rappresentanti delle Gran Logge, nel corso della Grande Assemblea dei Liberi Muratori per l'Unione della Massoneria inglese del 1813, ed esattamente il 25 novembre, firmarono un patto d'unificazione della nuova " Gran Loggia Unita d'Inghilterra", con alla sua testa il Duca di Sussex come Gran Maestro.

Fra gli articoli del patto d'unione ve n’era uno che imponeva "una perfetta unità" di rituali. In realtà, rituali diversi venivano e verranno tollerati, ma l'unificazione sottintendeva mutuamente l'inserimento della nuova ritualità e del nuovo esoterismo nel corpo dell'antica massoneria.

Fu il compito della "Emulation Lodge of Improvement", che ebbe mandato di verificare le fonti e proseguire la ricerca, così come quello di mantenere rigidamente il rituale approvato. Apparentemente le sue funzioni sono antitetiche, perché il risultato di ricerche sempre più approfondite è, nella pratica, sempre innovativo, anche se lo scopo è l'ortodossia rituale od esoterica che sia.

La cattiva esperienza della divisione fraterna, pur tuttavia, portò alla considerazione che non esistendo, né in via teorica né in via pratica, un rituale perfetto ed originale, una ragionevole e saggia convenzione ne rappresenta la miglior sostituzione.

Nel Rituale Emulation, di cui si darà in seguito un'esegesi adeguata, si riconcilia l'antica Massoneria, con le sue connotazioni operative e deistiche, e quella moderna, teista e più marcatamente esoterica e misterica. La confluenza delle due correnti ne designa correttamente l'attuale regolarità e validità dell'Iniziazione massonica e della sua filiazione tradizionale, ambedue dubbie all'origine Andersoniana.

La tesi che la documentazione riportata ci conferma e quella dell'importanza del Rito Emulation, pilastro della regolarità nell'ambito della Massoneria Universale.

Tutte le Gran Logge estere hanno, nel loro seno, il rituale Emulation, a cui è riservata inoltre la funzione di installare i Maestri Venerabili di ogni Loggia e rito.

Questa facoltà, di rigida applicazione, fa si che nelle Gran Logge estere non sia riconosciuta la qualifica di Venerabile a chi non sia stato installato secondo il Rituale Emulation, in cui viene inoltre trasmessa la parola di passo di Maestro installato ed i relativi segni di riconoscimento.

In Italia il Rito Emulation è stato introdotto dopo che, durante la Gran Maestranza Salvini, la Massoneria italiana fu riconosciuta dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra.

L'annuario americano della Massoneria Universale riporta che circa venticinque Logge italiane - all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia - seguono il rituale Emulation.

A Firenze, in cui nel 1973 fu installata la prima Loggia Emulation, ve ne sono quattro. L'appassionata applicazione e ricerca rituale di tale Logge non è appoggiata purtroppo da una bibliografia in lingua italiana in grado di esplicare e commentare storia, rituali, finalità del Rito, la cui conoscenza da parte della grande maggioranza dei Fratelli è scarsa e quindi insufficiente ad apprezzarne la natura.

L'apparente complessità, la concezione più arcaica e tradizionale, il permanere di elementi originari degli operativi, l'aderenza rigida al rituale primitivo ne formano il suo particolare fascino, la sua specifica aderenza all'esoterismo latomistico.

Per quanto si escluda qualsiasi allusione confessionale o religiosa, nello svolgimento del rituale le invocazioni al Grande Architetto ne dimostrano la sacralità deista, che in Massoneria non è una formalità di principio, ma ne rappresenta l'aspetto exoterico, necessario supporto di quello esoterico.

Questa caratteristica, spesso carente nelle Obbedienze italiane ed estere, ne forma l'intima essenza, unica possibilità forse, per l'uomo moderno, di esplicare sia un ruolo tradizionale, che l'era attuale molto poco concede, che un impegno civile e umanitario.

Attualmente le Logge Emulation risentono, nell'immaginario dei Fratelli, del disincanto della Massoneria italiana nei confronti della Massoneria inglese, che ci ha tolto il riconoscimento su motivazioni false e calunniose.  >>>>

Il Rito Emulation, pur derivando, come si è dimostrato più sopra, dalla rinnovata e regolarizzata unità massonica in Inghilterra, è il risultato dell'esperienza rituale di molteplici fonti.

Dimostra proprio nella sua essenza esoterica che non esistono diritti di primogenitura in questo campo. Gli studi rituali dimostrano che in ogni tempo ed in ogni luogo l'umanità, anche senza reciproche e dirette influenze, ha analogizzato la sua volontà di ricollegamento con i piani spirituali con gli stessi principi, oltre che con le stesse forme.

Un rituale non appartiene quindi né ad un luogo geografico né ad un tempo storico, perché ne supera gli aspetti materiali e contingenti.

Il Rituale Emulation appartiene quindi alla tradizione ed a tutti quei Fratelli che ad esso si sentono legati come ad uno strumento di regolarità e di validità iniziatica e spirituale.

Viene completato il Rituale Emulation dalle letture Prestoniane.

Le tre letture sono suddivise in Sezioni:

7 per l'A.A.

5 per il C.M.

3 per il M.M.

fanno rivivere l'Iniziazione, il Passaggio o l'Elevazione senza "l'alterazione psichica" dovuta alla natura della Cerimonia stessa potendola analizzare a mente fredda.

 

IL TEMPIO MASSONICO

 

Un errore molto comune in Massoneria è la confusione fra i termini di Tempio e Loggia, che hanno dei significati filosofici e simbolici molto diversi. Se il Tempio è lo "spazio" dove avviene una ierofania (ritualmente in Nome o alla presenza del G\A\D\U\), o discesa di un'influenza spirituale, ed il rituale è il "modo" (o mezzo) con cui questa ierofania avviene, la Loggia ha attinenza con il "tempo" (inteso, naturalmente, nel senso metafisico e metatemporale) nel cui ciclo si compie questa esperienza spirituale.

La Loggia è il primo ed il più importante nucleo massonico. Senza di lei non può esistere la massoneria e da lei deriva ogni gerarchia e regolarità massonica, sia in senso tradizionale sia amministrativo.

La Gran Loggia è il più alto momento rituale delle comunità nazionali massoniche, mentre un Grande Oriente ha un valore esclusivamente amministrativo. La Loggia è per definizione libera, sovrana ed indipendente.

I suoi reali poteri amministrativi sono stati nel tempo sempre più esautorati dall'organizzazione centrale, certamente per motivazioni logiche e giustificate, ma i suoi poteri iniziatici sono oggi in ogni caso integri, dopo l'abolizione dell'illegittimo potere di iniziare sulla spada da parte del Gran Maestro.

Alcuni autori tradizionalisti, come Guénon ed il Reghini ad esempio, hanno visto in questo una deviazione del concetto di gerarchia tradizionale, in cui l'autorità discende dall'alto verso il basso e non viceversa. A riprova di questa tesi è citato lo schema di loggia rituale della massoneria operativa inglese studiata dallo Stretton.

È noto come il passaggio dalla massoneria operativa a quella speculativa risalente al principio del XVIII secolo portò a variazioni, anche importanti, nel rituale e nella disposizione di alcuni simboli che portarono ad incongruenze e lacune fino ad oggi tramandate.

Molte logge inglesi non riconobbero l'autorità della Gran Loggia di Londra e rimasero fedeli alle antiche "Costruzioni Gotiche", continuando a lavorare sui rituali operativi. Echi e ricordi degli antichi rituali operativi sono stati ritrasmessi nella nostra attuale forma massonica dai rituali Emulation e M\M\M\

I rituali operativi della Massoneria della Squadra, come risulta dalla corrispondenza di C. Stretton a J. Yarker, erano svolti contemporaneamente in sette camere rituali corrispondenti ai sette gradi in cui il sistema era composto.

L'apertura dei lavori era competenza del VII° grado e si discendeva da questo a quelli successivi. L'attuale sistema è esattamente l'opposto. Ciò non ha, probabilmente, origine da una degenerazione tradizionale in senso "democratico", quanto da una confusione effettuata dalla primitiva Gran Loggia di Londra in cui all’inizio, com’è storicamente accettato, non erano conosciuti i rituali superiori a quello d’Apprendista.

Da questo vizio originale deriva la nostra attuale incongruenza di convocare, ad esempio, gli Apprendisti per farli uscire poi dal Tempio poco dopo in caso di elevazione dei lavori al Grado di Compagno etc. Ne risulta evidente come l'ordine dei lavori sarebbe più regolare ed organizzato per convocazioni graduali e successive.

Comunque, di contro al concetto della degenerazione simbolica dell'autorità come gradiente dal basso, si può affermare che una Loggia massonica è un universo iniziatico in sè completo, la cui autorità, libertà e sovranità è incontestabile e che i poteri della Gran Maestranza sono tali per delega amministrativa e non derivano da sua propria ed intrinseca autorità o potere.

I Riti massonici sono un'importante scuola di perfezionamento morale e culturale della Massoneria, ma non sono indispensabili a ciò che è veramente essenziale da un punto di vista iniziatico e cioè l'attrazione di un'influenza spirituale attraverso il rito, che permetta l'iniziazione virtuale dei profani e l'affinarsi progressivo delle qualità del Massone, nel suo avvicinamento ai piani metafisici dell'essere. Questi assiomi, pur necessari all'inquadramento del concetto di Loggia, potranno avere maggiore sviluppo nell'esame delle caratteristiche del Tempio, prima, e del rituale poi.

 

IL TEMPIO," SPAZIO" DELLA LOGGIA

D. Quale arte professate?

R. La Massoneria

D. Quali edifici costruite ?

R. Templi e tabernacoli.

D. Dove li costruite ?

R. In mancanza di terreno, noi li costruiamo nei nostri cuori...

(Da Les plus secrets mysterés des Hauts Grades de la Maçonnerie, dévoilès, o le Vraie Rose+Croix, traduit de l'anglais; suivi du Noachite, traduit de l'allemand - a Jerusalem 1768 - pg.127.

L'attuale concezione di spazio (ad esempio i confini di stato) ha un significato politico-economico che, per quanto conosciuto ed applicato anche nel mondo antico, non ne ha più la primitiva connotazione di sacralità ad esso pertinente. Già nell'età storica vediamo come, nel tracciare i confini in senso economico-politico e giuridico, si consideravano anche delle cognizioni e delle prescrizioni di ordine magico-religioso. Bisogna qui notare che la società antica difficilmente contemplava l'attuale divisione fra giurisdizione laica e giurisdizione religiosa.

I confini, per quanto approssimativi, erano comunque conosciuti attraverso dei segni di riconoscimento, una pietra, un palo, una particolarità geografica etc. Un esempio caratteristico di ciò, nel nostro mondo mediterraneo, erano le Erme, dapprima semplici pali o pietre squadrate itifalliche, poi scolpite con i tratti della divinità.

Un altro caratteristico segno di posizione geografica era l'omphalos, una pietra ovoidale, spesso con caratteristiche falliche, che marcava un "Centrum", un ipotetico centro del proprio mondo, fisico e metafisico assieme. Il simbolismo fallico non aveva caratteristiche di oscena esibizione sessuale, ma dichiarava la maschia potenza del popolo confinario, così come anche oggi nei vari gesti osceni usati ed abusati, si rivela più un atteggiamento aggressivo e marziale che venereo.

Attualmente i confini nazionali sono ben delimitati in quasi tutto il mondo e la "terra di nessuno" o zona neutra consiste in un breve corridoio presso i confini; nel mondo antico - fino al medioevo - fra i vari stati esistevano larghe zone neutre, chiamati marche, divise in sezioni. Ormai scomparse, il termine letterario che le definiva, "marca", conservò a lungo il significato originario, cioè il passaggio da una zona geografica, sacrale per i suoi abitanti, ad un'altra, sempre sacrale, per chi la abitava. Le marche ebbero un ruolo importante per l'antichità, ed in questi territori si svolgevano mercati, combattimenti, cerimonie religiose. Alcuni territori, pur all'interno di un dato territorio nazionale, avevano carattere di "marca", per lo svolgersi di attività magico-religiose prima e misteriche dopo.

Un classico esempio è quello di Delfi che godeva di alcuni diritti di extraterritorialità conseguenti al suo essere uno dei più grandi santuari internazionali dei suoi tempi, tanto che molti stati avevano in deposito il tesoro nazionale presso il santuario. Da ciò deriva che il rito di passaggio nella "marca" aveva per i nostri antenati un carattere particolare oggi dimenticato; consisteva nell'essere o nel considerarsi avulsi non solo dai due mondi fisici separati, ma dalla stessa realtà materiale .

Un qualsiasi luogo, politico o sacrale che fosse, non aveva quasi valenza geografica se non era definito nei suoi confini e tale definizione non aveva senso, se non fosse stata compiuta ritualmente. Relativamente alla definizione di uno spazio sacro si può suddividere il rituale in tre momenti fondamentali.

a) purificazione preliminare;

b) tracciamento di uno spazio sacro;

c) aggregazione della comunità a tale spazio attraverso un rito sacrificale

Quando non esistono spazi "stabili", il rituale comporta il rovesciamento od inversione del rito (chiusura dei lavori), per restituire al mondo profano od alla "marca" uno spazio reso provvisoriamente sacro. Prima di comparare tali parametri con quelli della ritualità massonica può esser utile far notare come, nell'antico significato, "landmark" non significa pietra di termine di per sé. o i principi ideologici qualificanti una data organizzazione, ma la presenza di uno spazio sacrale delimitato.

In Massoneria si definisce ritualmente uno spazio sacro attraverso la cosiddetta marcia rituale. Il Rituale pubblicato nel 1969, cioè quello attualmente in uso, la indica così: in testa il M\V\, preceduto dal 1° Diacono e seguito dal 1° Sorv\, 2° Diacono, 2° Sorv\, Oratore, Segretario, Tesoriere, Maestro delle Cerimonie, 1° Esperto; tutti gli altri Fratelli. Infine, il Copritore Esterno che chiude la porta restandone a custodia.

La marcia nel Tempio segue il senso antiorario; raggiunti i loro posti, il M\V\ ed il 1° Diacono, il 2° Diacono precedono il 1° Sorv\, e conduce la marcia fino allo scanno di quest'ultimo; installati ai loro posti il 1°Sorv ed il 2° Diacono, il 2° Sorvegliante che conduce la marcia, raggiunge il suo posto. Successivamente, tutti gli altri Fratelli, i quali restano in piedi fino a che il M\V\ dice: "Fratelli sedete".

Si comprende chiaramente come il deambulare nel Tempio lo "marca", definendolo come spazio sacro, ed accompiendo quindi la seconda delle universali regole rituali, mentre la prima, purificatoria, è stata attuata definitivamente attraverso il rituale d’edificazione del Tempio.

René Guénon scrive che, nella massoneria operativa, l'ubicazione di un edificio era determinata, prima di intraprenderne la costruzione, da quello che si chiama il metodo dei cinque punti, che consisteva nel fissare innanzi tutto i quattro angoli, ove si dovevano porre le prime quattro pietre, poi il centro che, siccome la sua base era di norma quadrata o rettangolare, rappresentava il punto d’incontro delle sue diagonali; i pioli che segnavano questi cinque punti erano chiamati Landmarks e questo è probabilmente il senso primo ed originario di tale termine massonico. Nel rituale il simbolismo principale è la costruzione del Tempio che avviene nel tempo indefinito ed atemporale della Loggia.

Il Tempio, il cui collocamento spaziale si pone infinitamente nella lunghezza fra Oriente ed Occidente, nella corrispondente larghezza da Settentrione a Mezzodì, e nella profondità della terra e nell'altezza del cielo, è misurato quindi nell'unico modo possibile, nella determinazione, cioè, di un centro od "omphalos" in cui si possa determinare una teofania, quella presenza del G\A\D\U\ che rappresenta quella chiave di volta che inserita nel giusto punto porterà a compimento, alla fine dei tempi, la costruzione del Tempio, uno spazio immateriale e perfetto.

Vi è quindi un'inversione del procedimento della determinazione materiale di uno spazio costruttivo, in cui gli angoli determinano il centro, mentre nella costruzione interiore solo il ritrovamento del centro, l'essenza, permette, attraverso la determinazione degli angoli, la realizzazione di una forma superiore, la pietra squadrata.

 

 

IL TEMPIO EMULATION

Dal Rituale Emulation, Ed.Stampaleader Srl 1995, Roma.

Note sul rituale e sulle procedure

Disposizione del Tempio

 

Il tempio del rituale Emulation si fonda sulla forma della disposizione di Loggia presente nei Templi della Freemasons' Hall, Great Queen Street, Londra. Poiché essi sono sotto il diretto controllo dell'amministrazione della Gran Loggia, si ritiene che questa sia la disposizione ordinaria per la Libera Muratoria inglese, quando le condizioni del luogo di riunione rendono possibile seguirla.

In questi Templi il tappeto a scacchi copre l'intero centro della stampa ed i tre scranni sono posti in modo da essere appena fuori del tappeto, ad E, S, e O, Per avvicinarsi al Venerabile ed ai Sorveglianti, come nel caso delle marce, degli affidamenti e delle prove, è perciò necessario, per seguire correttamente il sistema Emulation, stare fuori del tappeto ed in piedi accanto ai seggi.

Dato però che il tappeto copre tutto il pavimento, di fatto ogni marcia si compie sul tappeto, salvo quando il candidato è ai seggi del MV e dei Sorveglianti.

I riferimenti al candidato condotto sul "pavimento della Loggia", significano che egli è condotto sul tappeto, in genere per completare una marcia. Analogamente, le porte del Tempio sono al lato ovest della Loggia, per lo più a nord della sedia del Copritore interno, rendendogli facile svolgere i suoi compiti dal suo posto normale, a nord del 1° Sorvegliante.

La sedia del 1° Diacono si trova all'estremità est della colonna del nord, di fronte all'altra parte della Loggia (non di là dall’angolo) - benché, nelle dimostrazioni della Loggia "Emulation", il 1° Diacono sia nella sua antica posizione alla destra del M\ V\, di fronte alla Loggia per il lungo, un posto oggi normalmente occupato dal Grande Ufficiale di rango più elevato. La sedia del 2° Diacono è posta al lato sud del 1° Sorvegliante. La sedia del 2° Diacono è al lato sud del 1° Sorvegliante, di fronte alla Loggia per il lungo (anche qui non dall'altra parte dell'angolo).

Laddove le caratteristiche del Tempio e le dimensioni del tappeto rendono impossibili alcune di queste condizioni, le Logge che desiderano lavorare nel sistema Emulation non avranno difficoltà nel mantenersi più aderenti possibile alla disposizione, ed usare completamente l'area disponibile fra il M\V\ ed i Sorveglianti, ecc., per le marce.

 

 

 

 

Dal Rituale del Libero Muratore d'Inghilterra

Riv. Acacia, Roma, 1949.

 

- (omissis) La pianta della Loggia, la posizione degli Ufficiali, degli Operai e delle decorazioni, differiscono notevolmente da quelle in uso fra di noi. Da una vasta stanza esterna (onter room) si passa nella stanza di preparazione, sulla quale dà la porta d'ingresso del Tempio: d'innanzi alla porta sta il Copritore interno ed il Tegolatore.

Il Tempio, rettangolare, ha l'ingresso sul lato occidentale, non al centro della parete, ma in prossimità della parete settentrionale. Oltrepassata la soglia, a sinistra, sta la colonna J. e vicina a questa, il seggio del Copr\Int\. Di fronte, all'Oriente, è situato il trono del Maestro Venerabile, elevato su tre gradini; dinanzi a lui vi è un'ara (pedestal) alta circa 90 cm., su cui, durante i lavori, è posto il "Volume della Legge Sacra", aperto, secondo la tradizione, alla pagina propria a ciascun grado; ci sono sovrapposti la Squadra ed il Compasso combinati nel modo previsto.

Vi è anche il Quadro di Loggia, cioè una tela dipinta con i diversi strumenti dei Muratori; ogni grado ha un proprio Quadro. Tanto la posizione del Compasso, quanto il Quadro di Loggia, indica in quale grado la Loggia lavora. Entrambe le punte del Compasso sono sotto la Squadra nel primo grado, una punta sopra e l'altra sotto nel secondo grado; mentre, nel terzo grado, entrambe le punte sono sopra la Squadra. Alla sinistra del Maestro Venerabile siede l'ex-Venerabile che lo ha preceduto nell'ufficio; può avere dinanzi un'ara. Alla sinistra del Primo Ex-Venerabile siede, se c'è, il Cappellano e gli altri Ex-Venerabili della Loggia. La destra del Maestro Venerabile è riservata ai visitatori di riguardo.

Il 1° Sorvegliante siede all'Occidente, esattamente di fronte al Maestro Venerabile, su una predella rialzata di due gradini; il 2° Sorvegliante al Mezzodì, su una predella rialzata di un gradino. Davanti ad entrambi c'è un'ara (pedestal) sulla quale è posta una piccola colonna; sul pavimento, a destra dell'ara, c'è una colonna più grande che rappresenta l'Ordine architettonico attribuito a ciascun Sorvegliante e che è usata come candelabro; la colonna del 2° Sorvegliante è dorica, quella del 2ø Sorvegliante è corinzia.

Anche il M.V. ha una colonna, d’ordine jonico ed una candela. Quando la Loggia lavora, nel 1° e 2° grado le tre luci sono sempre accese; quando i lavori si tengono nel 3° grado è accesa soltanto la candela del Maestro Venerabile per dare la "mezza luce".

La stella del Maestro Venerabile deve essere sempre accesa, durante i lavori, in qualunque grado. Le due colonnine dei Due Sorveglianti hanno un uso peculiare nelle cerimonie britanniche: quella del 1° Sorvegliante è alzata quando la Loggia lavora, mentre quella del 2° Sorv\ è abbassata: viceversa, mentre la Loggia è in ricreazione, od è chiusa, si abbassa la colonnina del 1° Sorvegliante e si alza quella del 2°.

Il Maestro Venerabile ed i due Sorv\hanno un mazzuolo ciascuno, con il quale richiamano all'Ordine i Fratelli. I colpi sono dati col mazzuolo sopra le are che stanno di fronte a questi tre ufficiali; però, in certi momenti, il 2° Sorv\ dà i colpi sul suo guanto, affinché‚ non si sentano fuori della porta della Loggia.

Il Primo Diacono siede allineato con l'angolo destro della predella del Maestro Venerabile; il 2° Diacono con l'angolo destro della predella del Primo Sorvegliante; il Tesoriere ed il Segretario siedono a Mezzodì, prossimi all'Oriente. La Loggia è decorata col pavimento a scacchi; al centro del quale vi e' la Stella Fiammeggiante. La pietra grezza è posta presso l'orlo del pavimento a mosaico, vicino al 2° Sorv\, al mezzodì; la Pietra cubica è sospesa ad un piccolo argano, con un’Ulivella ,verso l'Occidente.

Ogni Loggia è distinta da un nome e da un numero, riceve la Bolla di Fondazione, (warrant) dalla Gran Loggia, Bolla che deve essere esposta, durante i Lavori. La Loggia si deve aprire e chiudere in 1° grado: anche se poi si apre nel 2°, o nel 3° grado, deve alla fine, chiudersi in 1°. Prima dell'apertura e dopo la chiusura è uso cantare un inno.

 

IL TEMPIO DEGLI OPERATIVI

Diamo qui lo schema di un’Officina operativa appartenente alla Massoneria della Squadra.

E' importante notare che tutte le sette camere lavorano contemporaneamente (in linea di principio) anche se poi, de facto, la mancanza del numero sufficiente di liberi muratori di un certo grado comportava ovviamente l'impossibilità di aprire ritualmente la corrispondente loggia.

In un’Officina operativa o "assemblage", la cui orientazione è basata su quella del Tempio di Salomone, i tre G\ M\, se presenti, siedono ad Ovest, in modo di da poter "segnare" (mark) il Sole nascente, il Primo Sorv. ad Est. per" indicare" il Sole al suo tramonto ed il Secondo Sorv. a Nord, per "indicare" il sole al suo "meridiano" (Rituale Emulation).

Si può poi rilevare in proposito che la consuetudine Emulation di porre gli Apprendisti nell'angolo nord-est del Tempio, presso la pedana del Venerabile, si spiega perfettamente se si pensa che questa è, in effetti, la loro posizione in una loggia operativa, vicino alla colonna B. e l'ingresso, nonché l'angolo di posa della prima pietra nella costruzione di un edificio. Altro punto notevole connesso con quello dell'orientazione è la questione del senso della "circuambulazione"rituale che è, normalmente, solare - segue cioè il movimento apparente del Sole intorno alla terra, mentre è polare - marcia della stella attorno al Polo - nel rituale operativo.

Un interessante simbolismo polare, più primordiale, com'è noto, di quello solare, presente in quest'ultimo è il seguente: una lettera G è raffigurata al centro della volta della Camera del VII° grado, nel punto stesso corrispondente alla stella polare; un filo a piombo, sospeso a questa lettera G, cade direttamente al centro di uno swastica tracciato nell'impiantito e rappresentante così il polo terrestre: è il filo a piombo del Grande Architetto dell'Universo che, sospeso al punto geometrico della Grande Unità, discende dal polo celeste al polo terrestre, ed è in tal modo la figura dell'Asse del Mondo . Volendo ora confrontare i sette gradi degli operativi con quelli degli speculativi, avremo grosso modo le seguenti corrispondenze:

1° grado: Apprendista - molto simile a quello speculativo, ma con rituale più tecnico; vedi, ad esempio, l'uso del "cable-tow" che evoca l'impegno iniziatico ed il legame dell'iniziando con la madre loggia.

Una "antient charge" afferma che ogni massone deve essere presente ai lavori se distante meno di un "cable-tow"

2° grado: Compagno (d'Arte) - molto simile a quello speculativo, ma con rituale più tecnico.

3° grado: Marcatore - molto simile alla prima parte (Mark Man) del grado di Mark Master Mason (Rito inglese)

4° grado: Costruttore - molto simile alla seconda parte del grado di Mark Master M.A.S.C.I. In effetti i rituali della moderna Mark Masonry attestano chiaramente che i lavori si svolgono nelle cave e cantieri di Re Salomone e che il grado è conferito al fine di poter presiedere una loggia di massoni operativi.

5° grado: Sovrintendente dei lavori - corrispondente ai Dignitari di Loggia.

6° grado: Maestro - corrispondente all'Ex-Venerabile ed al Maestro Eletto, se non ancora insediato.

7° grado: (Gran) Maestro Massone - corrisponde al Collegio dei Venerabili , all'installazione rituale dei Venerabili ed alla apertura e chiusura di un Capitolo dell'HFL (tenuto in privato fino al 1902) da parte dei tre Gran Maestri Massoni.

Il terzo grado della massoneria simbolica, che non ha rapporti con alcuno dell’operativa in particolare, si rifà invece al Dramma Sacro della consacrazione della Morte di H. che si svolge il 2 ottobre di ogni anno.

Mentre la massoneria speculativa sviluppò il tema della morte e resurrezione e della perdita della parola sacra, nell'operativa il sacrificio di H. preserva il segreto che i quindici massoni infedeli volevano ingiustamente carpire. Inoltre nella cerimonia speculativa è il candidato che alquanto illogicamente impersona H. ed è ucciso per non aver rivelato un segreto che non ancora conosce, e che non è svelato veramente neppure in seguito; mentre in quella operativa è proprio il terzo G\ M\ M\che in quanto H. è ucciso; ritrovata la salma gli sarà accordato un solenne funerale e la sua carica sarà assunta da A. Non bisogna poi dimenticare che il mito di H. è trattato come un vero dramma teatrale o - meglio - come un mistero medioevale (costumi, dialoghi ecc.) particolarità che si ritrova, fra gli speculativi, solo in certi rituali irlandesi ed in quello Bristol. Alcuni importanti drammi sacri sono quelli connessi alla Fondazione del Tempio (Maggio) e della Dedica del Tempio (30 Ottobre) e che sono stati in parte ripresi da i rituali della Massoneria della Marca e dell'Arco Reale.

Nel primo, che è più pertinente al 4° grado, vediamo l'applicazione tecnica del "sistema dei cinque punti" che permette di tracciare la base di un edificio di forma quadrata o rettangolare andando dal centro alle quattro estremità, utilizzando la proprietà del triangolo rettangolo 3,4,5, come descritto da Vitruvio: "Se prendiamo tre stecche, la prima lunga tre piedi, la seconda quattro piedi e la terza cinque piedi e le uniamo in modo che le loro estremità si tocchino così da formare una figura triangolare, avremo un angolo retto..."

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

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Anonimo Istituzioni Riti e Cerimonie dell'Ordine dei Francs-Maçons Bassaglia Venezia 1785

Allegri M.Egidio Introduzione al segreto massonico A cura dell'O.M.A.T. 5706

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Flammarion Paris 1982Guénon René Étudés sur la Franc-Maçonnerie et le Compagnonnage

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Naudon Paul Les Loges de Saint-Jean Dervy Livres Paris 1980

Négrier Patrick Les Symboles Maçonnique d'apres leurs source Téletes Editions Paris 1990

Vuillame Le Tuiler Edition du Rocher Monaco 1990

Zucco A..I Landmarks Atanòr Roma1986