ESSERE AL COPERTO

Copertura: Termine massonico impiegato per indicare la protezione del Tempio da elementi esterni, che potrebbero compromettere la sicurezza dei Fratelli e la riservatezza dei Lavori rituali. Viene assicurata attraverso l'intervento congiunto di due Fratelli muniti di spada, ovvero del Tegolatore o Copritore Esterno e del Copritore Interno della Loggia: Quest'ultimo ricopre essenzialmente l'incarico ufficiale di vigilare l'ingresso del Tempio, affinché nessuno possa disturbare i Lavori. Tale carica può essere ricoperta soltanto da un Fratello Maestro.

Coprire il Tempio: Espressione massonica impiegata nel corso dei Lavori Rituali, indicante l’uscita dal Tempio. Per nessun motivo o giustificazione, un Fratello può uscire dal Tempio di sua iniziativa; per cui deve esserne richiesta autorizzazione al Maestro Venerabile che, dopo rapida valutazione del fondamento di tale richiesta, può concederla o negarla.

Copritore Esterno: I rituali massonici prevedono che un Fratello prenda posto fuori dalla porta della Loggia e, armato di una spada, tenga lontani eventuali profani che intendessero entrare nel Tempio. Ufficiale di Loggia, denominato anche Tegolatore, in quanto ha anche il compito di verificare la regolarità dei Fratelli visitatori che richiedessero di accedere ai Lavori. Secondo il Powell (La Magia della Framassoneria, Ediz. Aryasanga, Roma, 1968) "Il Fratello C.E. rappresenta il corpo fisico, ovvero l’elemento pi esterno della personalità e, per questo motivo, opera fuori della Loggia. Pur trovandosi in una condizione di esilio dai suoi Fratelli, nessuna Loggia completa senza di lui. Primo e costante dovere di ogni Loggia quindi di assicurarsi che egli si trovi al suo posto, poiché i Lavori non possono essere aperti in assenza del C.E. Dev’essere sempre vigile e pronto ad intervenire. Non deve mai deporre la propria spada, e dev’essere dotato di ben precise qualità, quali vigilanza, rapidità, forza, abilità, decisione istantanea e coraggio". Occorre peraltro rilevare che in effetti tale carica non viene ricoperta nel corso dei normali Lavori Rituali, onde non escludere alcun Fratello dalle Tornate; la presenza del C.E. invece indispensabile nel Rituale di Iniziazione come nei passaggi di Grado.

Copritore Interno: Ufficiale di Loggia, avente la funzione di controllo del livello qualitativo dei Lavori. Pertanto tenuto ad informare il Maestro Venerabile sull’opportunità di continuare od interrompere i Lavori stessi. Esplica quindi la verifica costante dello stato di coscienza dei Fratelli e degli effetti del Lavoro di Catena. L’espressione "coprire il Tempio" non vuole significare soltanto uscirne o vigilarne l’accesso, ma essere sicuri che le volontà e le energie dei Fratelli siano in perfetta sintonia, in armonia tra loro ed orientate verso il medesimo scopo costruttivo. Il C.I. il guardiano della soglia del Tempio, cioè il tramite ed il divisorio tra il mondo profano e la Loggia, tra una realtà fisica ed una metafisica, ovvero tra il sacro ed il profano, esattamente come il Giano bifronte. Il C.I. si ricollega all’Aria seconda di Bilancia (elevazione intellettuale), ed in grado di alimentare in modo costante il Fuoco primo di Ariete del Maestro Venerabile, rispetto al quale in opposizione lungo l’asse equinoziale. Secondo i principi della dottrina alchemica, il C.I.: il coperchio del forno Athanor, quindi della Loggia, che va chiusa ermeticamente; il responsabile del punto di cottura e di fusione dell’Opera, quindi sovrintende all’integrità dell’Athanor affinché questo non si rompa; lo specchio od il riverbero del Maestro Venerabile. Per l’estrema importanza di tali funzioni per la vita stessa della Loggia e per il suo sviluppo in quanto Officina, la carica di C.I. dev'essere ricoperta da un ex Maestro Venerabile, ma comunque almeno da un Maestro Massone. Il C.I. munito di una spada e di una chiave, strumenti impiegati nel compito di Copertura della Loggia.

Simbologia della spada occidentale

Nel mondo del sacro rituale, la spada è uno degli strumenti più potenti e misteriosi. Oltre alla sua rappresentazione della guerra, quindi della morte, racchiude nella sua forma la forza della dualità unita: il maschile e il femminile; il bene e il male uniti profondamente. È proprio grazie a questa salda unione, che la spada rappresenta una forza imbattibile, a volte guidata dalla divinità stessa, o rappresentante della forza delle decisioni divine (Bibbia: “La spada dello spirito che è la parola di Dio” E.F. 16-17).

La spada, simboleggia la decisione divina, che scalda gli animi dei giusti, ma che può divenire caustica con gli ingiusti. Simboleggia il Verbo divino, infatti nell’Apocalisse di Giovanni è rappresentato il Verbo Personificato (il Cristo) dalla cui bocca fuoriesce una spada a doppio taglio i cui due fili taglienti stanno a significare il duplice potere di giustizia: combattere il “male” e difendere i “giusti”

Significato simile ci arriva da una tradizione cavalleresca la quale dice che se la spada è brandita da mani capaci e giuste esprime “Forza Benefica”; ma può divenire “malefica” se le mani che la trattengono sono avide ed impure.

Diverse tradizioni affermano che una spada sacra, o magica, è forgiata dall’unione di due potenze opposte: il fuoco e l’acqua, dove il fuoco è dato al vulcano, mentre l’acqua proviene da una sorgente.

Secondo gli alchimisti la spada dei filosofi è il fuoco del crogiuolo, quindi la parte attivatrice. Ancora nella Bibbia troviamo la spada legata al fuoco quando Dio mette a guardia dell’albero della Vita due cherubini armati di spada fiammeggiante (Genesi 3-24) nel momento in cui scaccia Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.

La spada fiammeggiante la troviamo spesso, nei rituali di alcuni gruppi esoterici. Tale spada è rappresentata dalla forgiatura della lama ondulata ed essa porta la luce e il calore dove regna il buio, o può essere caustica se usata contro i demoni.

SPADA A LAMA ONDULATA

La spada carolingia rappresenta l’uomo nella sua essenza corpo e anima, infatti il guerriero e la spada sono la stessa cosa: l’uomo, per essere guerriero, deve saper conoscere la spada esterna, saperla maneggiare sia per combattere che per danzare e meditare. Solo in questo caso può scoprire la propria spada interna (forza interiore) ed abbinando la spada materiale a quella spirituale può finalmente definirsi guerriero.

Quindi il guerriero prima di intraprendere un combattimento deve entrare in contatto con la propria forza interiore: la sua vera spada, per poi afferrare quella materiale. Dopodiché può combattere caricato dalla “Forza Vitale”, quella che in oriente chiamano l’energia del Ki.

La spada rappresenta l’uomo materiale e spirituale nel seguente modo:

il pomo dell'elsa è la testa

il manico è il collo

il paracolpi è il trapezio

la lama col fodero è il corpo umano

la lama è la colonna vertebrale e/o l’anima

la punta è il coccige

     

La lama simboleggia l’anima poiché è lucente, riflette la luce del sole, cioè del Padre. La lama infatti deve essere sempre pulita, come dovrebbe essere l’anima. La lama sporca o arrugginita non riflette la luce del Padre e non può portare la luce.

La spada simboleggia anche la creazione dell' Universo come noi lo conosciamo per mezzo di un altro Universo parallelo, ma incomprensibile alla nostra visione logica della realtà, essendo esso il Creatore: il pomo dell'elsa della spada da noi presa in esame, è di forma sferica o a cerchio, il che rappresenta un universo dove la dualità è unita in un'unica cosa, dove l'alto ed il basso, il davanti e il retro, sono irriconoscibili, così come la destra e la sinistra. (Se osserviamo una sfera, possiamo stabilire il suo alto ed il suo basso, la destra e la sinistra, ma se la facciamo rotolare e poi la fermiamo per riosservarla, quello che prima era in basso o in alto, è irriconoscibile. Ci resterà molto complicato o addirittura impossibile riscoprire quella che per noi era la base della sfera). Questo universo unito negli opposti rappresenta la perfezione, l'equilibrio delle forze: la Divinità.

Per motivi all'uomo incomprensibili o sconosciuti, questo universo decide di cedere parte di sé, una parte che prende lentamente forma, ma che ancora è indefinita, caotica. (Tale momento è rappresentato dal manico, generalmente di colore scuro che simboleggia il mistero, l'invisibile, le nebbie).

Quando la forma si è stabilizzata, avremo l'universo della linearità, dove è distinguibile la destra dalla sinistra, l'alto dal basso, dove lo spirito (la lama) è nascosto dalla materia (il paracolpi).

Il paracolpi è tozzo, corto, mentre lo spirito è sottile, infinito e penetrante. Nella parte che simboleggia la materia, troviamo gli opposti apparentemente separati, infatti, ponendo con la fantasia un piccolo uomo al centro del paracolpi, lui vedrà una destra ed una sinistra, o un davanti e un retro. Per fargli capire che questi due opposti, sono in realtà due aspetti di un'unica cosa, bisognerà prenderlo e allontanarlo dalla spada, in modo che possa vederla nella sua interezza (questo può essere paragonato alla meditazione). A quel punto il nostro piccolo uomo capirà che definire destra o sinistra è solo una comodità per definire uno spazio, ma non una realtà. Non dimentichiamo che l'omino posto a distanza dalla Spada riuscirà a vedere anche la lama, cioè la parte spirituale con le sue potenzialità inconsce, e vincendo il buio delle sue paure (il manico), può intravedere anche la Divinità Creatrice (il pomo).

La lama è l'anima della materia apparentemente separata, ma in realtà unita e nascosta dalla materia stessa. In essa troviamo la simbologia degli "opposti uniti", troviamo il maschile ed il femminile allo stesso livello di forza che tendono ad unirsi e più essi sono uniti (il filo), più la Spada è tagliente, per cui, dall'unione dei due opposti si ha “l'effetto”.

C’è un’altra versione riguardante la simbologia della spada dove appare la creazione del nostro universo. Secondo questa versione la divinità non è simboleggiata in nulla nella forma della spada, ma è esterna ad essa poiché la sua grandezza non può essere rappresentata in uno spazio finito.

Poniamo una spada con la punta verso l’alto, la divinità decide di creare il nostro universo quindi inizia a prendere forma tramite la lama. Da un punto infinitamente piccolo (la punta della lama) tende ad allargarsi e durante il cammino si organizza fino ad un certo punto dove crea il nostro universo, cioè: l’elsa, il manico, il pomo.

L’elsa indica la linearità e la forma del nostro universo. Il pomo è la scintilla divina della stessa sostanza della lama. Mentre il manico, di colore scuro, indica il buio, le nebbie date dalle paure, gli egoismi, le presunzioni, che non permettono alla parte lineare (che simboleggia anche la parte logica) di vedere o avvertire il pomo, cioè la scintilla divina

La scintilla divina è comunque in contatto con la lama, quindi con la parte primordiale, il caos iniziale da cui è nata la “vita”, tramite il codolo che simboleggia la “vita sacra” che è in ognuno di noi.

La lama, anche se vicina all’elsa è in contatto con essa, (la spiritualità primordiale in contatto con l’universo materiale), non può essere toccata dall’uomo, ciò è simboleggiato dal filo tagliente della lama stessa, ma egli può raggiungerla tramite la scintilla divina e per far ciò deve lavorare su se stesso per superare tutte quelle forme pensiero date, come abbiamo già detto, dalle paure, dagli egotismi, dalle presunzioni, ecc. quando il ricercatore è riuscito ad entrare in contatto con la scintilla, può collegarsi col caos primordiale e tramite esso giungere alla divinità.

Questa versione, sulla simbologia della spada, è quella più armoniosa, infatti è stata scelta per porla sullo stemma della Spada Sacra Occidentale.

Come abbiamo già accennato, la forma della spada carolingia è a croce e come tale, rappresenta i quattro elementi: aria - fuoco - acqua - terra, uniti al centro.

Il centro della croce è ciò che fonde, che amalgama, che mescola gli elementi in un equilibrio da cui scaturisce la vita. È l’opera divina, è il soffio di Dio sulla materia inerte, è il quinto elemento: il Vivificatore.

La spada ha una simbologia legata all’elemento acqua ed anche in questo caso sia in occidente che in oriente.

In Europa le tradizioni dicono anche che una spada sacra è custodita in uno specchio d’acqua calma e limpida. La spada Excalibur (il cui nome vero è Calibur) viene custodita dalla Dama del lago, una divinità pagana che si credeva vivesse nell’acqua e che la si potesse vedere negli specchi di acqua pulita, calma e cristallina. Tale dama donava la spada all’Uomo Giusto, a colui che avrebbe usato la forza della spada per il benessere del popolo. Ma cosa accadeva se l’uomo giudicato giusto, accecato dal potere, diventava improvvisamente egoista? Non potendo la Dama del lago rimpossessarsi personalmente dell’arma, la spada veniva comunque confiscata dalla Natura: l’arma veniva attratta dalla terra e quando entrava in contatto con essa, la terra si chiudeva tenendola stretta.

Nella tradizione esoterica occidentale troviamo la spada conficcata nella roccia; oppure spade custodite in grotte impervie con a guardia (a volte) animali mitologici o mostruosi e solo un uomo dal cuore puro poteva osare estrarla dalla roccia, o avventurarsi nelle grotte per trovarla.

Si nota, osservando le leggende, che chi custodisce la spada è generalmente una figura femminile, o qualcosa che simboleggi la femmina. Nella nostra tradizione la terra è donna (Madre terra); la grotta è cava e ci si può accedere da stretti cunicoli, ciò ricorda il ventre della donna.

Esiste un rapporto tra maschile e femminile nella tradizione della spada occidentale, dove chi dona la spada al guerriero è la donna, è la parte femminile. Intatti l’uomo è colui che agisce ed ha bisogno della motivazione per entrare in azione. Tale motivazione è data dall’atto della donna di donare la spada.

Troviamo, in questo caso, il concetto degli opposti che si uniscono creando un effetto (nel nostro caso l’effetto è il frutto dell’azione del guerriero). Quindi gli opposti devono unirsi: uomo + donna che sarebbero “forza” e “potenza”, dove l’uomo è la Forza e la donna la Potenza.

La Potenza è energia latente, statica, quiescente; mentre la Forza è la massa in attesa, la vigorosità non in azione, ma pronta. L’unione tra i due fattori genera l’azione.

Per cui, sia la forza che la potenza sono inerti se separati è solo tramite la loro unione che possono divenire vitali.

La donna che restituisce la spada al guerriero, è colei che con la sua femminilità e con il suo amore, aiuta il guerriero a sentirsi Uomo, evidenziando la sua mascolinità, spingendolo all’azione, alla ricerca di ciò che farà crescere la coscienza. Quindi la donna che dona la spada al guerriero, gli rende la sua essenza purificata. La spada che ella porge infatti, è lucente, pulita e avvolta in un panno chiaro che sta a simboleggiare come la donna abbia riparato e custodito la spada del suo uomo, paragonabile all’animo divenuto nuovamente nobile grazie alla sua azione. Custodita, ripulita, aggiustata, ma non usata, poiché essendo lei una potenza statica, non può agire.

Le scorie simboleggiano le malefatte e gli errori non rimediati del guerriero, sono la codardia, l’egoismo, l’egotismo, la non azione; mentre, invece, le ammaccature e le tacche sul filo, sono le prove e le dure lotte che ha dovuto affrontare per vincere le proprie paure, gli egotismi, e per rimediare alle malefatte.

L’uomo a cui verrà consegnata la spada non riceverà solo l’arma, ma anche la propria essenza rinnovata e resa pura dall’opera della donna e riceverà anche lo stimolo all’azione.

Per cui l’uomo entra in azione, e l’azione della forza porta l’aumento di esperienza nell’uomo, esperienza di cui si arricchirà anche la potenza, cioè la donna. Per cui la donna si arricchirà per quanto l’uomo riesce a raccogliere dall’azione.

Non c’è, quindi, da stupirsi se la spada è stata, ed è tuttora, usata in molti rituali sacri. la si trovava spesso al fianco del sacerdote. Anche nella religione Cristiana, fino a qualche secolo fa, era d’uso, al sacerdote, portare al fianco uno stiletto (pugnale a forma di croce con la lama sottile).

Nel mondo della simbologia, la spada ha il compito di difendere l’officiante di un rituale, dai demoni. La ricchezza della simbologia legata a questo tipo di arma, specialmente se questa era stata benedetta, fa sì che la spada o lo stiletto, possieda la capacità di tenere lontano le forze negative o, in caso di contatto, di distruggerle.

Nota: Per chi volesse approfondire la materia può trovare interessante i libri scritti da Livio Bessi. Il brano da noi citato, è contenuto nel primo testo scritto, in relazione all'argomento della spada e cioé: "La Spada Sacra" un viaggio per il risveglio della coscienza - Casa editrice:  L'Archivio Editore. Il medesimo concetto è contenuto, in forma ampliata e approfondita, nel secondo testo relativo allo stesso argomento: "La spada Occidentale" Combattimento, arte sacra, iniziazione - Casa editrice: Castelvecchi.